Roma, 15 set – I 5 Stelle sono morosi e Rousseau deve ridurre i servizi. I parlamentari grillini – lo riferisce Davide Casaleggio – non pagano i 300 euro alla piattaforma e allora il figlio del fondatore del M5S ha scritto una lettera agli iscritti dell’associazione per sputtanare deputati e senatori. “Caro iscritto, ti scrivo per comunicarti che, a causa delle protratte e gravi morosità di diversi portavoce del MoVimento 5 Stelle che da troppi mesi hanno deciso di venir meno agli impegni presi, saremo costretti a ridurre progressivamente diversi servizi e strumenti le cui spese di funzionamento, in assenza delle entrate previste, non risultano ovviamente più sostenibili”, spiega Casaleggio.
“Gli eletti hanno sottoscritto l’impegno di versare un piccolo contributo”
“All’atto della candidatura – ricorda il figlio del fondatore del M5S – i portavoce del MoVimento 5 Stelle (ad eccezione degli eletti nei Comuni e nei Municipi) hanno sottoscritto l’impegno di versare un piccolo contributo, circa un quarantesimo della propria retribuzione (300 euro), al fine di garantire all’intera comunità del MoVimento 5 Stelle di potersi dotare dei servizi minimi e necessari per il mantenimento di quella che ancora oggi rappresenta la prima forza politica del Paese e soprattutto per poter consentire a tutti gli iscritti, che non rivestono posizioni economicamente e politicamente privilegiate come quelle dei portavoce in Parlamento, in Regione e in Europa, di poter avere strumenti gratuiti e accessibili di partecipazione alla vita politica”. Casaleggio fa presente che i servizi resi al M5S hanno “importi infinitamente inferiori (1,3 milioni) a quelli impiegati da altre forze politiche (Lega 8 milioni, Forza Italia 6,6 milioni e Fratelli di Italia 2,6 milioni) che vedono nei propri bilanci spese sensibilmente più elevate, fino a nove volte superiori, pur avendo, molti meno rappresentanti in Parlamento rispetto al MoVimento 5 Stelle”.
Se non verranno versate le quote, avverte il presidente dell’associazione – “non sarà più possibile garantire l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, tecnologica e comunicativa, nonché la tutela legale e le attività di formazione necessarie per il MoVimento 5 Stelle. Il meccanismo di sostentamento attraverso il contributo dei portavoce di 300 euro è quello che abbiamo adottato negli ultimi due anni, dopo averne sperimentati diversi nei tredici anni precedenti senza mai aver attinto a finanziamenti pubblici dei quali con coerenza non faremo mai uso”, conclude Casaleggio.
La reazione dei parlamentari morosi: “Se Casaleggio vuole la guerra allora ci sarà”
A quanto pare sarebbe partita la procedura delle sanzioni per i mancati pagamenti nel Movimento 5 Stelle. I morosi hanno ricevuto una lettera con l’avvio della procedura – riferisce un esponente pentastellato – che può portare all’espulsione dal Movimento per chi non ha versato le quote. La lettera del presidente dell’associazione non è stata gradita da numerosi parlamentari grillini. “Se vuole la guerra allora ci sarà – spiega un parlamentare -. La verità è che questa è una storia finita, non si capisce di quali servizi stia parlando“. Nelle scorse settimane in effetti un folto gruppo di parlamentari aveva condotto una battaglia per chiedere che la piattaforma Rousseau tornasse al Movimento. Casaleggio invia la lettera? “Significa che continueremo in questa battaglia”, fa presente un altro deputato.
Adolfo Spezzaferro