Vicenza, 19 nov – L’hanno già soprannominata “BpVi leaks“. Parliamo dell’inchiesta che ha fatto emergere tutti quei documenti fuoriusciti da Banca Popolare di Vicenza (BpVi, appunto), l’istituto finito nel tritacarne della crisi bancaria e nel quale i servizi segreti italiani avevano domiciliati alcuni dei propri conti correnti.
Portati alla ribalta da Nicola Borzi de Il Sole 24 Ore, che ha visionato personalmente gli estratti conto, i documenti riguardano operazioni bancarie condotte fra il 2009 e il 2015. In totale si parla di 1600 movimenti, per un controvalore di 642 milioni.
La maggior parte delle movimentazioni riguardano alti dirigenti di Aisi e Aise (i servizi segreti, rispettivamente, interni ed esterni), importanti funzionari del ministero degli Interni e papaveri della Polizia di Stato. I nomi non sono forniti, ma nella lista fanno capolino anche uomini della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e della magistratura.
Normale amministrazione della cosa pubblica si direbbe, non fosse che accanto ai loro nomi figurano anche quelli – e anch’essi non forniti – di “autori e registi – spiega Borzi – di fortunatissimi programmi di infotainment di tv nazionali private, conduttori di trasmissioni di successo sulla radio pubblica” e perfino fumettisti “vicini al mondo dei centri sociali”. Tutti a libro paga dei servizi segreti, par di capire. Non è dato sapere perché, né al momento sembrano chiari i motivi di queste, chiamiamole così, collaborazioni che hanno dato vita a movimentazioni bancarie con beneficiari che rispetto esigenze degli 007 nostrani dovrebbero essere molto distanti. Almeno in teoria.
Nicola Mattei
2 comments
Siamo certi, anzi certissimi che eventuali bonifici siano a “loro insaputa”, altrimenti che servizievoli dei servizietti segreti sono?. Si si si.
642 milioni … bella somma ! C’è qualcuno che controlla come vengono spesi perché se ben ricordo all’epoca del governo Dini si scoprì che vi era qualcosa che non andava ….