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M5S, Fraccaro e Bonafede: “Mai con Renzi e Boschi” (ma con gli altri dem, sì?)

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 ago – “Voglio dirlo chiaramente: noi non faremo accordi con Renzi e Boschi, è la bufala dell’estate che la Lega sta diffondendo dopo aver fatto cadere il governo. Il nostro obiettivo è tagliare 345 parlamentari, chi il 20 agosto voterà contro il presidente Conte lo farà solo per impedire la riforma. Questa è la verità”. Così il ministro M5S per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro interviene su Facebook sulle grandi manovre in vista di un possibile accordo tra grillini, Pd e il resto della sinistra.

Bonafede rincara la dose: “Mi al tavolo con loro”

La posizione viene ribadita dal ministro M5S della Giustizia Alfonso Bonafede che scrive anche lui su Facebook: “C’è una forza politica in Italia che ha sempre mantenuto la sua coerenza e ferma la bussola sull’interesse dei cittadini, non delle banche né dei comitati d’affare. Il M5S non si siederà mai al tavolo con Renzi e/oBoschi”. “La questione non è personale: il Paese ha ancora bisogno di un cambiamento che è totalmente incompatibile con certi nomi. È un momento delicato per il Paese. Ora basta con le bufale, siamo seri per piacere. Grazie”, conclude Bonafede. A leggere bene le parole, significa che i 5 Stelle è probabile che stiano trattando con i dem per formare una maggioranza senza dare incarichi ai due nemici giurati (ipotesi alquanto remota, ma possibile).

Tra i dem restano le divisioni

Come è noto, ieri i vertici del M5s hanno chiuso definitivamente la porta alla riconciliazione con il leader della Lega Matteo Salvini, e oggi il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio affronterà i gruppi parlamentari del Movimento per illustrare le prossime strategie. Dal canto suo, Salvini, che ieri aveva definito “una truffa” il possibile governo M5s-Pd, torna all’attacco: “L’emergenza è chiara: ci sono decine di parlamentari renziani che hanno il terrore di andare al voto“. Ma il fulcro della questione è che nel Pd ci sono non poche divisioni su come giungere a un accordo con i pentastellati senza scontentare le varie anime dem. Il capogruppo al Senato Andrea Marcucci vorrebbe un “patto di legislatura” con i 5 Stelle ma Francesco Boccia considera un “errore avere aperto ad un nuovo governo prima dell’inizio della crisi“. Per non parlare poi dei renziani, tutti convertiti da “mai con il M5S” a “meglio il M5S che le urne” e del segretario Pd Nicola Zingaretti e la sua truppa, che prima erano per il voto (è questo che forse aveva convinto Salvini a innescare la crisi) e ora non sanno come imporsi sulle altre componenti, che hanno avuto l’endorsement dei “grandi vecchi” alla Romano Prodi a governare con l’antico nemico.

Adolfo Spezzaferro

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Cesare 19 Agosto 2019 - 2:08

Ancora fanno, a parole, i duri e puri di fronte al loro (ex) elettorato.Ma pur di non andare alle elezioni si alleerebbero anche con Belzebu’

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