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Roma ostaggio dei rom, sassi e bottiglie contro gli studenti

by Eugenio Palazzini
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campiromRoma, 26 nov –  A Torrevecchia, nel quartiere romano di Monte Mario, ci sono due istituti Alberghieri e una succursale del Tacito, che ogni giorno devono fare i conti con le prepotenze del vicino campo rom di via Cesare Lombroso.
Una situazione assurda in cui gli studenti sono bersaglio di sassaiole e lancio di bottiglie, oltre che di episodi di furti, rapine e intimidazioni.

I dirigenti scolastici raccontano come alcuni ragazzi del vicino insediamento nomade, giorni fa, sono entrati a scuola a bordo di un motorino appena rubato durante l’orario scolastico. Fermati dai bidelli, sono stati poi identificati dai carabinieri e ovviamente subito rilasciati. “La situazione comincia a preoccuparci. Entrano ed escono, non sappiamo bene cosa cercano. Noi e le famiglie abbiamo paura per la sicurezza degli alunni”, ha dichiarato un dirigente dell’istituto.

Dal canto loro, esponenti della giunta Marino in XIV Municipio, spiegano che la convivenza tra le scuole e il campo è sempre stata per lo più tranquilla, anche se adesso le incursioni dei giovani nomadi nelle strutture scolastiche incominciano a preoccupare: “stiamo facendo un lavoro di controllo importante per riportare la legalità nel quartiere, ma serve una presenza ancora maggiore […] ci sono tre scuole attaccate a un campo, c’è poco da aggiungere. Per ben un mese siamo riusciti a impedire il mercato abusivo all’interno del campo in cui viene venduta merce di dubbia provenienza” ed evidenziando questa piccola vittoria civile, a nome di tutta la maggioranza, chiedono al prefetto che venga presidiato maggiormente il territorio.

Un altro gravissimo problema per i cittadini che abitano nei pressi di via Lombroso, sono le enormi nuvole di fumi tossici provocati dai continui roghi di montagne di rifiuti e copertoni dai quali i nomadi estraggono il rame. “Appena sentiamo quell’odore acre e l’aria si fa irrespirabile ci barrichiamo in casa! Non dipingeteci come razzisti! Stanno intossicando noi e i nostri figli. Chiediamo solo rispetto e vivere sereni nel nostro quartiere”, sottolinea esasperato un residente indicando i cumuli di immondizia di ogni genere che contornano il campo rom.

Nell’ultimo periodo riguardo a occupazioni abusive, centri d’accoglienza e campi rom, abbiamo visto alternarsi sui canali televisivi, piuttosto che sulle pagine dei quotidiani, autorevoli sociologi, politicanti, giornalisti e uomini di chiesa e volontariato, tutti a braccetto in un girotondo buonista, a difesa di tutte le etnie fuorché quella italiana. Addirittura il Papa, giorni fa, richiamò all’ordine i propri fedeli in nome di una carità cristiana che ha il dovere di accogliere lo straniero e l’emarginato.
Certo è che oggi però, nei vari talkshow, il consenso più grande lo riscuote la gente delle periferie, ormai giunta al limite di sopportazione di una situazione invivibile e disastrosa. Proprio come quella che vivono nei loro quartieri milioni di telespettatori. 

È sopratutto la capitale, ultimamente, ad essere al centro dell’attenzione mediatica per via di numerose aggressioni in varie borgate, i cui gli abitanti sono continuamente ostaggio del degrado portato sopratutto da immigrati e campi nomadi.
La giunta Marino, si trova quindi oggi a fare i conti con uno scontento popolare causato proprio dalla sua politica di accoglienza e integrazione.

Vedremo quali saranno i passi successivi di un’amministrazione rea di aver troppo permesso e tollerato.
Certo è che la cura sarà sempre meno efficace della prevenzione, almeno per i cittadini italiani.

Andrea Bonazza

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