Londra, 7 gen – Mentre ai Golden Globes Ricky Gervais devasta il politicamente corretto dei vip di Hollywood e la loro ipocrisia, ai Bafta, l’equivalente inglese degli Oscar, ci si scandalizza perché non vi sono sufficienti candidati di colore nelle categorie. E basta poco per accusare tutto il sistema di razzismo e scatenare una diatriba mediatica.
“Bafta’s so white”
Su Twitter in tendenza è entrato l’hashtag #BAFTAsSoWhite ovvero “Bafta così bianchi”; tale avvenimento si imputa al fatto che secondo molti utenti social ci sarebbe del maltaciuto razzismo nei confronti degli attori di colore, che non risultano essere presenti in nessuna categoria. Tentando di evitare ogni polemica, il direttore dell’Accademia che dispensa i prestigiosi premi a attori, registi e sceneggiatori di Hollywood ma non solo, Amanda Berry, ha ammesso con un certo imbarazzo di essere ‘molto delusa’ per la mancanza di diversità dopo l’annuncio delle nomination martedì mattina, che non ha visto un singolo attore di colore onorato nelle principali categorie di recitazione. Alla domanda se le nomination per il 2020 fossero un elenco “più diversificato”, ha ribattuto: “Se devo essere totalmente onesta, no, e sono molto delusa”.
La Robbie nominata due volte
Secondo molti “fan del cinema” si sarebbe arrivati addirittura a nominare due volte Margot Robbie come miglior attrice non protagonista (sia per C’era una volta a Hollywood che per Bombshell) solo per impedire all’attrice di origine africana Lupita Nyong’o di essere inserita nella medesima categoria. La Nyong’o, tuttavia, si è aggiudicata il premio Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 2013 per 12 anni schiavo; dove sarebbe il razzismo nei suoi confronti da parte di questi cattivissimi uomini bianchi? E’ forse cresciuto negli ultimi anni? A noi sembra che, in realtà, si faccia via via più attenzione a non pestare i piedi di nessuna minoranza. Forse l’attrice, semplicemente, ha dato maggior prova di sé nel 2013.
La diversità “visibile”
Inoltre, sarebbe opportuno verificare tutte le nazionalità e “colorazioni” dei vari tecnici del suono, degli editor degli effetti speciali e via dicendo che sono stati candidati ai Bafta per il loro lavoro. A giudicare dai loro nomi e cognomi, sembrano venire un po’ da tutte le parti del globo e da tutte le estrazioni; chi dice che la diversità passa solo da ciò che è “visibile” agli occhi?
Ilaria Paoletti
1 commento
Hanno bisogno di attori neri per condizionare e prendere per il sedere i neri?! Chiariamo anche per i neri…