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Minaccia alla sicurezza nazionale: Putin caccia Soros dalla Russia

by Francesco Meneguzzo
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Il logo della capofila delle Fondazioni finanziate da George Soros

Mosca, 1 dic – Dopo le pesanti misure di ritorsione commerciali e personali contro la Turchia, seguite all’abbattimento del jet russo di una settimana fa, la Russia alza il tiro: la procura generale ha emesso una nota ufficiale in cui riconosce nell’Open Society Institute di George Soros, lo speculatore finanziario notissimo per il sostegno propagandistico e molto concreto alle ondate immigratorie in Europa, nonché al colpo di stato in Ucraina dell’anno scorso (come dimostrato da numerosi documenti riservati, recuperati in seguito a potenti attacchi informatici), e la collegata Open Society Institute Assistance Foundation, come “gruppi indesiderabili”, vietando a cittadini e organizzazioni russe di partecipare ad alcuno dei loro progetti.

Nella nota si legge che tali organizzazioni, facenti capo alla Open Society Foundation, rappresentano una “minaccia ai fondamenti dell’ordine costituzionale della Russia e alla sicurezza nazionale”, inoltre che il Ministero della giustizia sarà debitamente informato su queste conclusioni e che le stesse organizzazioni saranno incluse nella lista dei gruppi stranieri indesiderabili.

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Barack Obama con George Soros

In realtà, già dal luglio scorso gli inquirenti russi stanno indagando sulle attività delle filiazioni di Soros, parte dei 12 gruppi inclusi nella lista allora approvata dal Senato russo, che necessitano di stretta sorveglianza in merito a presunte attività anti-russe, quasi tutte di origine americana e riconducibili sia a personaggi classificabili come “neo-con” sia ad altri più vicini ai Democratici Usa e ad altre formazioni liberal e di sinistra. Tra questi ultimi, proprio George Soros, da alcuni ritenuto il vero “padrino” della sinistra europea.

Una volta che un gruppo sia riconosciuto come “indesiderabile”, i suoi beni in Russia devono essere congelati, i suoi uffici chiusi e bandita la distribuzione di qualsiasi materiale informativo e propagandistico, pena multe severissime o perfino la prigione.

La domanda che sorge a questo punto è se un affronto di questo tipo scatenerà la reazione occidentale, cioè degli Usa col triste codazzo dei vassalli europei, in termini di prolungamento delle sanzioni al Cremlino, o perfino ulteriori provocazioni di carattere militare. Certo è che all’anziano filantropo trozkista a senso unico sono in molti a dovere tanto, inclusi presidenti in carica e aspiranti tali nella superpotenza d’oltreatlantico.

Francesco Meneguzzo

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6 comments

teo sansepolcrino 1 Dicembre 2015 - 2:49

onore a Putin

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Massimo 1 Dicembre 2015 - 3:47

Basta scrivere Soros su Google ,leggere un po’ di articoli che i media classici non riportano…..
Renzi usa internet solo per scrivere messaggini su Twitter e fare autoscatti o lo usa anche per informarsi ?

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io 1 Dicembre 2015 - 4:25

no, adesso lo usa soltanto per taggare i terroristi

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alfio 1 Dicembre 2015 - 9:43

Putin si sta affermando come un grande della storia,solo la Russia puo^ salvare l’europa.

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giuseppe 1 Dicembre 2015 - 10:21

Grande Putin, aspettando Marine Le Pen….

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Paolo 2 Dicembre 2015 - 1:15

hai l’origine delle fonti?

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