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Sardegna: perse le tracce di 3 mila immigrati, alcuni malati di Tbc

by La Redazione
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Sardegna perse tracce 3 mila immigratiCagliari, 23 lug – Dei 9 mila immigrati giunti in Sardegna dall’aprile del 2015 ad oggi, soltanto 3910 sono attualmente ospitati nelle circa 100 strutture alberghiere dell’isola convertite in centri di accoglienza. I dati provengono dal ministero delle Politiche Sociali e fanno luce, ancora una volta, sul modo “allegro” con cui le istituzioni gestiscono il problema immigrazione: ad essere trasferiti presso altri centri di accoglienza della penisola sarebbero stati appena in 2 mila, mentre dei restanti 3 mila si sarebbero perse le tracce. 

Nessuna notizia si ha di loro se non alcune sporadiche come quelle del 30 giugno provenienti da Porto Torres, dove diverse decine di sudanesi hanno tentato di imbarcarsi sulla nave diretta a Genova senza biglietto né documento per poi scontrarsi con la polizia, causando lesioni agli agenti.

Altri allarmi, ben più gravi, sono stati lanciati dai medici dell’ospedale SS. Trinità di Cagliari, dal quale sono evasi diversi immigrati affetti da Tubercolosi ricoverati nel reparto di malattie infettive: patologia che se non trattata adeguatamente può portare anche alla morte. Infine, una cinquantina di questi “fantasmi” ha colonizzato la piazza antistante il palazzo del sindaco Zedda, da anni abbandonata al degrado dei materassi ammassati sotto gli alberi secolari e delle bancarelle abusive. Di loro non si conoscono nome, identità, provenienza, trascorsi. Ma la politica glissa e la prefettura la imita.

 Prodromo di questa latitanza di massa sono stati le innumerevoli manifestazioni e i disordini  registrati sia nel capoluogo sardo che nei centri urbani dell’ entroterra, per chiedere il trasferimento in altre regioni d’Italia o d’Europa: emblematico il caso di Palmadula, dove una cinquantina di presunti richiedenti asilo ha rifiutato di entrare in un hotel ed è stata premiata dalle autorità che hanno consentito il loro accompagnamento con un pullman “fino al centro abitato” dove sono stati “lasciati al loro destino”. 

Un brutto colpo per chi si augurava di ripopolare la Sardegna   con i “nuovi sardi” provenienti dall’Africa, visto che in tanti non sembrano voler seguire i “percorsi d’ integrazione”.

Un rischio importante alla salute e alla sicurezza pubblica se, mettendo da parte i toni pietistici degli xenofili radicalizzati, si considerano le modalità di contagio della TBC (un semplice starnuto) o le dichiarazioni rilasciate alla Bbc dal consigliere dell’apparato di sicurezza libico Haroun,  riguardo la presenza dei tagliagole dell’Isis a bordo dei barconi. Ma adesso pensiamo ad accogliere gli altri 1000 immigrati che sbarcheranno nelle prossime ore a Cagliari (numero record) con la nave norvegese Siem Pilot e torniamo a far finta che sia tutto normale assieme al presidente della Regione Pigliaru e al sindaco Zedda.

Vittorio Susinno

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Roberto 23 Luglio 2016 - 11:57

“Tutto sotto controllo”
“Noi facciamo i controlli a chi entra”
Quante altre volte dovrò sentire questa stronzata?

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Vincenzo 24 Luglio 2016 - 11:37

Salah Abdeslam (terrorista al Bataclan) passò dall’ Italia.
Lahouaiej Bouhlel (terrorista di Nizza) anche.
I complici di quest’ ultimo gestivano un traffico di immigrati dall’ Italia alla Francia.

E niente, nel nostro paese, li ha fermati.

Però Alfano dice che siamo al sicuro.

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