Roma, 8 mar – Non c’è che dire, Vauro è veramente un signore. Composto e per nulla maleducato durante i dibattiti televisivi, di umorismo fine e mai volgare quando disegna le sue vignette. Così nel, dibattito su Magistratura Democratica andato in onda a Quarta Repubblica e che aveva lui e Meluzzi come protagonisti, si è esibito in una serie di gestacci, improperi, versi, il tutto nel tentativo – alquanto puerile – di impedire al criminologo di esprimere la propria opinione. Il vignettista ha dato quindi sfoggio di argomentazioni e padronanza linguistica senza pari. Insomma, il copione è sempre il medesimo: accusano l’opponente politico di “seminare odio” e poi fanno peggio.
Cristina Gauri