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Sesso? Serve il green pass del Pd!

by La Redazione
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Roma, 26 set – Attenzione! L’articolo che state per leggere è tratto dalla realtà dell’Italia del 2025. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi prettamente intenzionale. I fatti narrati, pertanto, corrispondono alle reali intenzione dei protagonisti della vicenda. La circostanza che vede coinvolto Ciro Grillo e i suoi amici è solo al primo scoglio, la sentenza non è ancora stata depositata, quindi, nulla è ancora definitivo, eppure dal Pd, stampella dei Cinque Stelle e compagno nel campo largo, non disdegnano di usare la vicenda per portare in auge un loro vecchio disegno di legge.

La nuova proposta del Pd: consenso esplicito per i rapporti sessuali

L’opera di disseppellimento del provvedimento arriva grazie a una pasionaria piddina del Senato, Valeria Valente. Una che vanta nel chilometrico curriculum la presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, già da quando frequentava il palazzo della Regione Campania. Insomma, un alter ego della più nota Boldrini. E come la Boldrini, più della Boldrini, della Boldrini torna a sventolare l’imbarazzante proposta di introdurre il consenso esplicito ai rapporti sessuali nel Codice penale. Termine questo che non è affatto un’accezione al sesso e al becero maschilismo in questo caso.

Come con il ddl Zan, come con lo ius soli, cacciato a pedate dalla porta e ribattezzato ius scholae per farlo rientrare dalla finestra, così tentano di fare anche con il green pass per gli amplessi. Anziché andare al ristorante per poi concludere in camera da letto la serata, adesso ad amanti e amatori converrà passare in cartoleria. Anziché iniziare dai preliminari, conviene partire direttamente alla richiesta di una penna. Se una volta si poteva fare sfoggio del kamasutra, da domani la scelta potrebbe essere tra una stilografica, una biro, una sfera. Magari la cancellabile sostituirà una prestazione doppia o una che ha fallito miseramente. Cosa preferisci stasera? Osiamo: una copia fotostatica fronte/retro. Una fotocopia semplice per quelli più avanti con l’età.

Toccherà (non sessualmente inteso) mettersi a tavolino e proprio sul più bello, magari quando tutto non sembra essere vero, arriva la di lei richiesta di passare all’ufficio anagrafe per l’autenticazione della firma. Ci si conosce, ma non si sa mai, visto i tempi. Non prima, però, di aver stabilito a tavolino e compilato il modulo per l’amplesso consensuale. E che non ci si faccia prendere la mano (è solo un modo di dire!) nel voler aggiungere pratiche e voci non controfirmate. È un fuori menu e non c’è supplemento che tenga. Pena (che non è il femminile del nome del membro maschile nel gergo boldriniano) la denuncia. Se, poi, si vogliono allungare i tempi del piacere e fare le cose per bene, si può anche passare dal tabaccaio e, un un solo colpo, aggiungere un paio di marche da bollo.

A questo punto si potrebbe anche registrare il contratto stipulato, ma giusto per aggiungere un’altra imposta per far godere le casse statali: la sex tax. È lapalissiano, solo per consenzienti. La tassa, manco a dirlo, dovrà essere pagata da tutti (i partecipanti) e sarà direttamente proporzionale all’Isee: super-figa 1000 euro; figa base 500 euro; passabile 350 euro; racchia 100 euro; extra-racchia: gratis con possibilità di diventare Cavaliere della Repubblica per meriti sociali. Attenti, però, anche alla contravvenzione: in caso di gravidanza, desiderata o meno, si verrà puniti con la mancata erogazione del bonus bebè: i costi dell’infante saranno completamente a carico dei due genitori. L’Italia è o non è un corridoio di gente che viene qui per mettere in atto la sostituzione etnica? Un minimo di collaborazione è segno di civiltà!

Una burocratizzazione dell’eros

Al netto del ridicolo del Boldrini-pensiero (pensavamo di aver visto tutto con le tende nei cimiteri per non offendere i culti differenti), qua rischiamo seriamente di entrare nel patologico perché la figlia del partigiano Bülow crede davvero nella proposta di burocratizzazione dell’eros, dell’incartamento dell’ars amatoria e la proposta di legge l’ha presentata sul serio! Identificata dal n° 169AC e presentata il 7 febbraio 2025, la richiesta riguarda la modifica all’articolo 609 bis del Codice penale che prevede che la violenza sessuale, ossia lo stupro, sia necessariamente collegata agli elementi di minaccia o della minaccia e chiede di uniformarlo alla Convenzione di Istanbul che ha stabilito che “il consenso deve essere dato volontariamente qual libera manifestazione della volontà della persona”. Che dovrà essere mantenuta tale per l’intera durata del rapporto. È consigliata una richiesta rasserenante anche durante.

In realtà, questo è solo un pretesto per introdurre un’altra legge che nulla aggiunge e nulla toglie a ciò che già sancisce il Codice Rocco (che alla Boldrini non piacerà, essendo emanato già nel 1930…). “Basta solo una corretta interpretazione delle norme già esistenti” è il commento del noto avvocato (donna) Annamaria Bernardini De Pace, che consiglia, inoltre, agli uomini di “andare agli incontri con un registratore”. Eccezion fatta per le boldriniane risorse perché “non possono sapere che in Italia…” Parola di giudice sartoriale.

Si certifica, così, l’ennesimo cortocircuito interessato della sinistra progressista, la quale, dopo aver dato una triste prova della realtà in cui vive, non ha ancora capito che paradossalmente il libero consenso alla copula sarebbe una tutela innanzitutto – e forse esclusivamente – per l’uomo. Un’altra cazzata in nome del femminismo esasperato e della malafede spacciata per difesa. Applausi!

Tony Fabrizio

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