
Certo alcune differenze fisiche tra uomo e donna (grazie a dio, ndr) esistono. Esiste però il modo di “porvi rimedio”. Se è vero infatti che le donne hanno la vascolarizzazione necessaria ad alimentare l’utero con il sangue, legamenti pelvici che permettono di supportare un utero, una vagina e la cervice uterina, al fine di far sperimentare il parto anche ai maschietti, è possibile fissare il ramo di un grande vaso sanguigno, come l’arteria iliaca interna, all’utero trapiantato. Attraverso una terapia ormonale, inoltre, si potrebbe diminuire il testosterone e introdurre progesterone ed estrogeni necessari a preparare l’utero alla gravidanza.
Quindi in sostanza se non sei una donna con i trapianti ricreiamo le caratteristiche fisiche e ormonali tipiche della donna. Ma la vera domanda è: ma perché? L’unica risposta è che nel delirio contemporaneo alla ricerca dei diritti un tanto al kilo, ai tempi della teoria gender, l’urgenza è quella di porre rimedio a questa “grande ingiustizia” che priva l’uomo della gioia del parto. Gioia di cui, noi uomini, facciamo volentieri a meno. Per fortuna verrebbe da dire che il costo abnorme di tali trapianti potrà in qulche modo porre un argine. Secondo la Fondazione Nazionale dei Trapianti, negli Usa i costi per un trapianto sono troppo elevati e vanno dai 25.000 dollari per quello alla cornea fino a un milione e 300mila dollari per quello del cuore. Speriamo che lì dove non arriva il buon senso arrivi almeno il portafogli.