
Fonti interne della Lega parlano dunque di un Salvini “irritato” dal modo “in cui è stata gestita la vicenda”. Il leader del Carroccio, intervenendo ad un incontro in sostegno del candidato sindaco di Novara Alessandro Canelli, non ha nascosto il suo malumore sugli equilibri interni al centrodestra: “seppur io abbia il triplo dei voti di qualcun altro non vado a forzare la mano, ma dove ci sono l’uomo e il programmasi deve partire subito”. E quale sarebbe l’uomo e il programma di Salvini per la città di Roma? Souad Sbai? Una donna valida e combattiva, ma un nome apparso a tutti più una boutade, vista la scarsa conoscenza del personaggio al grande pubblico e alcuni dettagli non di poco conto, come il fatto che si tratti di una donna di religione musulmana, di cittadinanza italiana ma nata in Marocco. O forse il “palazzinaro rosso” Marchini? Non è da escludere, visti i buoni rapporti tra il commissario di Noi con Salvini nel Lazio Gianmarco Centinaio e l’imprenditore grande amico di Massimo D’Alema. Senza contare che il leader del Carroccio ha dovuto attendere il veto di Giorgia Meloni per pronunciarsi nettamente su Marchini, nome che inizialmente non sembrava dispiacergli più di tanto.
La verità è che almeno al centro sud, dove Roma sarà l’appuntamento più importante di questa tornata, Salvini sta giocando un ruolo marginale nella partita, dando sempre l’impressione di non riuscire ad agire in modo indipendente da Berlusconi e lasciando Giorgia Meloni a condurre il gioco. E così il dubbio diffuso è: ma a Salvini importa qualcosa di Roma e in generale del centro sud? La risposta al momento sembrerebbe negativa e la tardiva “irritazione” per la candidatura di Rita Dalla Chiesa, unita all’inattività di Noi con Salvini sul territorio, ne è solo un’ulteriore conferma.
Giuliano Lebelli