
La fuga verso l’India sarà avventurosa. I tibetani raccontano che una coltre di nubi basse evocate dalle preghiere dei monaci impedì agli aerei di vedere i movimenti dei fuggiaschi. Nel frattempo, in Tibet, il governo locale veniva spazzato via dai cinesi, mentre in India se ne costituiva uno in esilio. Il 25 marzo, le truppe di Pechino hanno ormai riconquistato la capitale e in cinesi istituiscono in quella data una beffarda “Festa dell’emancipazione”. Non si sa con esattezza quanti morti ci furono, le stime vanno da 10mila a 87mila.
La questione tibetana tornò ad acutizzarsi nel 1987, in seguito a un discorso del Dalai Lama al Comitato per i diritti umani del Congresso degli Stati Uniti, che annunciava un “piano di pace in 5 punti”, denunciando violazioni umanitarie in Tibet da parte cinese, prima fra tutte la fortissima emigrazione han, che rischiava di rendere i tibetani una minoranza nel loro stesso Paese. A una prima manifestazione per l’indipendenza (27 settembre) a opera di una ventina di monaci del monastero di Drepung, seguì una seconda (1° ottobre) a cui parteciparono anche molti civili, che assaltarono il comando di polizia. La dura reazione della polizia causò disordini, di cui furono testimoni molti turisti. La nomina da parte del Comitato centrale di Hu Jindao come nuovo segretario del partito in Tibet (1989) e la proclamazione della legge marziale esplicitarono la volontà cinese di riprendere il totale controllo sulla Regione autonoma del Tibet (RAT) e di ristabilire l’ordine. Nel marzo 2008, sempre a Lhasa, si è verificata una nuova rivolta dei monaci buddhisti, anch’essa repressa dalle autorità.
Giorgio Nigra
1 commento
Forse sarebbe meglio che vi informaste com’era il Tibet prima dell’invasione dei cinesi, a parte che il Tibet è sempre stato parte della Cina come la Padania in Italia.
I preti pedofili del vaticano in confronto sono santi, quando compivano 12 anni i tibetani erano costretti ad andare a servire i Lama, e si dice “servire” per non dire altro.
I contadini tibetani non facevano altro che lavorare per servire i potenti preti che vivevano tra sfarzi incredibili mentre i contadini morivano di stenti.
Ma basta fare una ricerca su internet, per trovare conferma a quello che sto dicendo.
I contadini tibetani non sono mai stati tanto bene come da quando i cinesi li hanno liberati dal giogo dei Lama e del S.S. Dalai Lama!
Altro che balle, inoltre il Buddhismo Tibetano non è vero Buddhismo ed è disconosciuto dai veri Buddhisti, perché col Buddhismo centra come i cavoli a merenda.