
Barghouti, in prigione dal 15 aprile 2002, oggi si trova ad Hadarim, carcere di massima sicurezza vicino a Tel Aviv. La sua è la cella numero 28. Sta scontando 5 ergastoli. Quelle poche volte che Barghouti ha fatto sentire la sua voce dal carcere la base dei palestinesi lo ha ascoltato. Nel 2009 ha stravinto, dal carcere, le elezioni del comitato centrale di al-Fatah senza essere candidato. Lo scorso dicembre idem, con il 70% dei voti. Ma ciononostante è stato escluso anche questa volta dalla vicepresidenza del partito.
In questi 15 anni di prigionia, per conoscere e combattere il nemico, Barghouti ha imparato a leggere e scrivere l’ebraico. Ecco perché sa perfettamente come interloquire con loro.

Insieme allo sciopero della fame Barghouti ha esortato i palestinesi ovunque si trovino ad organizzare azioni di solidarietà verso la protesta dei detenuti. Se lo sciopero della fame, che coinvolge circa la metà dei detenuti politici palestinesi, avrà successo non solo nelle carceri israeliane i detenuti potranno vivere meglio. Per Barghouti questa sarà la sua grande rivincita. Significherà che i funzionari palestinesi dovranno fare i conti con lui prima di prendere le loro decisioni. Perché anche dal carcere Marwan Barghouti riesce a essere più popolare e influente sui palestinesi di qualunque altro Presidente dopo Arafat.