Nel filmato riportato sotto, tuttavia, montato sempre da qualche sostenitore della destra alternativa statunitense, vediamo come la manifestante si fosse recata alla manifestazione con l’obbiettivo di portare a casa almeno “100 scalpi nazi”. Non esattamente un inno alla non violenza. Vale inoltre la pena di ricordare che quando Richard Spencer – presidente del National Policy Institute – fu aggredito da un manifestante di Washington nel giorno dell’Inauguration Day di Trump nel corso di un’intervista (in circostanze totalmente pacifiche, a differenza di quanto accaduto alla bellicosa militante antifascista di Berkeley), la cosa venne descritta in maniera decisamente meno scandalizzata dai media, che anzi ne fecero ben presto un divertente meme e avviarono dotte disquizisioni sulla legittimità etica di prendere a pugni chi non la pensa come loro.
https://www.youtube.com/watch?v=tlIVZChx9qw&feature=youtu.be
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non esiste proprio.
mettere le mani addosso -qui addirittura un pugno- ti elimina ipso facto dal consesso degli Uomini.
nessuna giustificazione può essere addotta a scusante,tantomeno un ridicolo commentino su facebook.
fine.
ps dal primo periodo è saltato “ad una donna” chiedo scusa per l’errore; se non altro non ho scritto che Berkeley è uno spietato DITTATORE Statunitense…
nemesi , maledetta zecca rossa , come i tuoi sporchi compagni sinistroidi sei sempre pronto a sostenere una eticità a senso unico. La stronza in oggetto era andata per menare ed è stata menata . E allora ? io le avrei rotto anche qualche costola , giacchè era a terra .
Non sono fascista.Ma quel pugno mi sembra scontato.Forse anche molto poco.Dopo che ne hai ricevuti cinuanta.