
Si rivolge proprio al presidente della comunità, il dottor Jamal Abo Abbas, quando dice “con i siriani noi cristiani del Libano abbiamo avuto rapporti difficili in passato, ma oggi in Siria c’è un uomo che ha sorpreso il mondo con la sua forza tranquilla e ha dimostrato capacita straordinarie, perché lui ha sfidato una aggressione planetaria”. E ancora: “In Siria ha vinto l’identità, l’appartenenza dei siriani alla patria”, prosegue Rahme. “E la dimostrazione è che nessun politico, giudice ed ambasciatore ha abbandonato il governo”. In Libano avrebbero potuto subire la stessa minaccia ma “i martiri della resistenza libanese hanno salvato la nostra dignità di cristiani”.
Poi fa una sortita sulla visita contemporanea alla sua del presidente Usa, Donald Trump, a Roma e liquida con una battuta: “Trump è andato a rubare i soldi ai sauditi ma non porterà a termine il suo programma, il congresso americano già sta cercando una via d’uscita all’accordo” riferendosi alla mostruosa fornitura di 110 miliardi di dollari in armamenti al reame della Arabia Saudita da poco sottoscritto. Alla fine del ricevimento Rahme si è complimentato con le associazioni politiche ed umanitarie presenti, che in questi anni hanno aiutato il popolo siriano e libanese congratulandosi con il presidente del Fronte Europeo per la Siria, Giovanni Feola, presente all’incontro.
Alberto Palladino