Roma, 5 lug – È mai possibile collezionare due figuracce nel giro di poche ore? Per Rolling Stone, a quanto pare, lo è, lo è eccome. La nota rivista di musica pop, in effetti, non ha fatto in tempo a pubblicizzare il suo nuovo numero anti-salviniano che già era chiaro a tutti che l’appello ad artisti e intellettuali contro il ministro dell’Interno si è risolto in un grande flop: poche le adesioni, peraltro giunte da nomi parecchio scontati. Tra le firme figurava anche quella di Enrico Mentana, celebre conduttore di La7. Peccato che il diretto interessato, non appena ricevutane notizia, abbia clamorosamente smentito e sputtanato urbi et orbi il direttore di Rolling Stone Massimo Coppola.
Lo «sbufalamento» è stato affidato da Mentana alla sua pagina Facebook, nella quale spiega dettagliatamente le ragioni del suo rifiuto di aderire all’appello: «Quando voglio dire qualcosa – ha scritto il conduttore – la dico. In prima persona, avendo la fortuna di poterlo fare in tv, e potendolo fare come tutti qui su Fb. Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po’ di pubblicità gratuita. Oggi – prosegue Mentana – il mensile Rolling Stone fa una scelta perfettamente legittima: una copertina arcobaleno con la scritta “Noi non stiamo con Salvini”, e poi più in piccolo “Da adesso chi tace è complice […]. Scelta legittima, dicevo, ma che non condivido. Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero. Con sorpresa – ha concluso il conduttore – ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che “Enrico Mentana, giornalista” non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria? Non so, non ho ancora letto la rivista. So però che il suo direttore mi aveva chiesto l’adesione, e la risposta è stata chiara».
In effetti, Mentana ha inizialmente corredato il suo post con gli screenshot della conversazione avuta su WhatsApp con Massimo Coppola, direttore di Rolling Stone. Sebbene Mentana abbia poi rimosso gli screenshot (che però in molti hanno già a loro volta «screenshottato»), vi si leggeva distintamente la richiesta di Coppola «E ce lo mandi un pensierino contro questi mentecatti?» (riferendosi chiaramente a Salvini e alla sua cerchia), a cui però Mentana ha risposto con un secco «no». E così, quella che per Rolling Stone doveva essere una succulenta iniziativa di marketing, si è presto trasformata in una colossale figuraccia.
Elena Sempione