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Ora l’Ue vuole boicottare il ribelle Orban

by La Redazione
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Roma, 11 lug – Missioni non concordate, si dice, quelle in Russia e Cina. Per l’Ue, si sa, va bene solo “l’americana” Ucraina, e allora la polemica con Viktor Orban si infiamma. Il primo ministro ungherese sta tirando troppo la corda diplomatica in un senso che Bruxelles non vuole neanche prendere in considerazione.

Ue, l’idea di boicottaggio ad Orban

Nessun dialogo con Mosca e parzialmente nemmeno con Pechino. Evidentemente, per Bruxelles e Strasburgo la questione non si dovrebbe proprio porre. E allora dagli ambienti Ue nasce l’idea di boicottare il premier ungherese Orban. Così è la stessa presidenza semestrale dell’Unione, attualmente in carica su Budapest, a venire ridimensionata (non che essa costituisca un potere realmente dirimente, in ogni caso). Dai vertici, dunque, si sta studiando la possibilità di inviare solo funzionari ai consigli informali e di non conferire al primo ministro alcun incarico politico. Una sorta di “isolamento europeo” allo scopo di stigmatizzare le operazioni avviate dallo Stato magiaro.

Di cosa è “accusato” il primo ministro ungherese

La prima accusa, probabilmente più rilevante della seconda, riguarda il viaggio diplomatico a Mosca con conseguente incontro con l presidente russo Vladimir Putin. Una mossa che non ha ottenuto risultati concreti (era del resto pressoché impossibile che li realizzasse), ma che ha fatto infuirare la Commissione, il Consiglio e il Parlamento comunitari. Ogni attività diplomatica però, in una situazione come questa, è degna di menzione. Dal momento che l’Occidente a guida americana segue solo i propositi di Washington e non ragiona neanche un minimo su come avviare una qualsiasi trattativa utile a comporre parzialmente il complesso puzzle russo-ucraino, e a prescindere da qualsiasi opinione si abbia sull’argomento, l’attivismo di Budapest non può passare sotto silenzio: ed è questo che, probabilmente, non è andato giù ai vertici dell’Unione.

La seconda accusa – e anche qui non è una casualità – è inerente all’approccio dialogico avviato con la Cina. Un punto su cui Bruxelles è più morbida, a dire il vero, ma comunque ritenuto “insubordinato” da parte di Orban, il quale aveva affermato, durante l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping, di ritenere la Cina una potenza essenziale per avviare un percorso di pace in Ucraina.

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