Roma, 2 ago – Nei supermercati britannici da settembre verrà eliminata dalla confezione di circa 500 prodotti l’indicazione della data di scadenza, scelta attuata, secondo i gestori, per contrastare gli sprechi alimentari e i costi sempre maggiori. Marija Rompani, direttrice della Sostenibilità ed etica alla John Lewis Partnerhsip, la società che controlla Waitrose, catena che gestisce 338 supermercati in tutto il Regno Unito, afferma: «Le famiglie britanniche buttano via 4,5 milioni di tonnellate di cibo commestibile ogni anno, il che significa che tutta l’energia e le risorse utilizzate per produrle sono andate sprecate. Usando tutto il cibo fresco che abbiamo nelle nostre case, possiamo risparmiare sulla spesa settimanale, che sta diventando una preoccupazione sempre più pressante per molti».
Molti prodotti senza data di scadenza
Quasi 500 prodotti freschi, soprattutto frutta e verdura, saranno da “consumarsi preferibilmente secondo buon senso” e il consumatore, abituato ad interpretare in modo rigido la data di scadenza come un fattore di sicurezza per la propria salute, dovrà affidarsi a sé stesso per l’acquisto di questo tipo di prodotti, valutando di persona se il cibo è ancora commestibile. Nessuna buona volontà o aiuto al consumatore, semplicemente un cambio di paradigma per autoalimentarsi.
Processo opposto del consumismo
Il consumismo sfrenato a cui siamo stati abituati in questi anni, ha sempre imposto un frequente ricambio dei prodotti in commercio, agendo anche dal punto di vista estetico sugli scaffali dei supermercati per condizionare la nostra concezione del prodotto stesso anche nelle nostre case. La vista di prodotti sempre “belli” e intonsi sviluppa nella nostra mente un’aspettativa che deve mantenere lo stesso prodotto, che se non la mantiene viene automaticamente buttato e sostituito. Con l’aumento dei costi di trasporto questo processo frenetico di rotazione della merce non sarà più sostenibile, di conseguenza si sta iniziando un processo contrario nel quale si abitua il consumatore a essere accondiscendente sulla forma dei prodotti, facendo ricadere sullo stesso consumatore l’aumento dei costi.
Andrea Grieco
1 commento
La questione è che oramai esistono molti prodotti adulterati e quindi con scadenza ad hoc! Qualcuno sa spiegare p.es. come mai sul miele c’è la scadenza?