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Terrorismo e ius soli: una scelta di bassa demagogia

by La Redazione
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Roma, 27 ago – I terroristi dei due attentati in Spagna erano islamici di seconda generazione, cioè nati, cresciuti, allevati e istruiti lì, così come i terroristi degli attentati sugli autobus e sulla metropolitana londinesi di qualche  anno fa erano islamici addirittura di terza generazione. Ciò vuol dire una cosa semplicissima anche se difficile da digerire da parte dei progressisti/buonisti: che il multiculturalismo è fallito e che non c’è stata alcuna assimilazione generalizzata come  si vorrebbe.

Quando un termine o una frase cominciano a girare troppo, quando cominciano a citarli ad ogni piè sospinto politici e poi opinionisti della “grande stampa” e poi intellettuali e poi ospiti di trasmissioni televisive, allora bisogna insospettirsi, e molto: vuol dire che vogliono farci il lavaggio del cervello. I due fatti sono collegati? Certo, quando la frase su cui oggi si insiste pervicacemente è “lo ius soli è una scelta di civiltà” e, se ne deve dedurre, chi non lo accetta significa che è un barbaro, un incivile.

Di fronte a quanto avviene sotto i nostri occhi, si dovrebbe dire invece che lo ius soli è una scelta di bassa demagogia, se non addirittura di insipienza, incoscienza e imbecillità, che vogliono imporre coloro i quali sono  accecati da un buonismo ottuso che chiude loro gli occhi di fronte alla incontestabile realtà dei fatti.

E i fatti sono che chi compie attentati spesso e volentieri è proprio nato nel paese che ha accolto i suoi genitori e che quindi l’attribuzione automatica o seni automatica della cittadinanza a chi nasce in loco non è affatto un deterrente all’estremismo, che non dà la garanzia che l’interessato comprenda e accolga i valori fondamentali della nazione che lo ospita e che gli ha dato, senza alcun percorso culturale, la dignità di essere  suo cittadino, uno degli argomenti base dei fautori della “scelta di civiltà”.

Un ragionamento così lineare a quanto sembra non viene capito, o meglio non vuol essere capito, da tutta la galassia della sinistra moderata ed estrema, e dai cattolici di un certo tipo che è il caso di chiamare cattocomunisti. La ragione di ciò sta anche in un personale interesse. Avere un serbatoio di voti alle prossime elezioni politiche. Abbastanza elementare.

I sondaggi prima dell’estate indicavano che circa il 70 per cento degli italiani era contrario allo ius soli e ciò indusse il governo Gentiloni a rimandare l’esame del provvedimento piddino in parlamento. Ora la situazione complessiva è addirittura peggiorata, eppure il premier se n’è uscito nuovamente con questa idea insistendo sulla “scelta di civiltà”. Avrà le sue sottili ragioni, forse per non scontentare il bulletto toscano. Lo stesso dicasi dell’intervento del papa. Anche Bergoglio avrà le sue ragioni buoniste, ma non avendo parlato ex cathedra su problemi di fede dal punto di vista dei cattolici non può essere affatto considerato “infallibile”, quindi sono vincolati soltanto alla loro coscienza e alla loro razionalità.

Pure chi è contrario alla proposta ha le sue ragioni, anch’esse di “civiltà” e di realismo. Peccato che il centrodestra e Berlusconi in particolare non ci abbiano fatto conoscere la loro precisa opinione in merito. Cioè: cosa farà un ipotetico governo di centrodestra se vincesse le elezioni del 2018 se nel frattempo lo ius soli venisse approvato, magari con il voto dei tanto corteggiati ex democristiani di Alfano? Lo abolirebbe, almeno lo modificherebbe sostanzialmente,  o se lo terrebbe sul groppone? Vogliono i partiti di centrodestra farci sapere la loro posizione in proposito? Ne va del futuro dell’Italia. Un elemento discriminante per decidere alla fine chi votare.

Gianfranco de Turris

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Anna Maria Pilotto 18 Ottobre 2017 - 12:07

La verità è che questa immigrazione costituisce “risorsa” solo per i comunisti, a cui sembrano aggiungersi anche i centro-destra di Forza Italia. Ad opporsi all’immigrazione attualmente mi sembra ci siano solo Fratelli d’Italia e la Lega. Casa Pound e Forza Nuova ancora non li comprendo appieno. Certo è che i più accaniti sostenitori della cittadinanza e del continuo arrivo immigratorio sono i comunisti. Prendono soldi, alleanze politiche ed intrallazzi commerciali dai paesi da cui questa feccia è sbattuta fuori. Loro se ne liberano, i comunisti fanno da tramite e ci guadagnano, noi infine diveniamo le loro “risorse”, sia quando ci derubano, sia quando vivono a spese nostre, sia quando lavorano perché le industrie sono sovvenzionate per assumerli e la sovvenzione la paghiamo noi. Allora: i comunisti non vanno votati, né alcuno di questa ipocrita sinistra o centro-sinistra. Loro li vogliono. Forza Italia è ambigua e io non la voto. Sono stata iscritta in Fratelli d’Italia, ma a me sembrano poco efficaci. Credo rivoterò la Lega, se mi giura di porre fine a questo scempio infinito ai danni degli Italiani. Il mondo comunque deve riprendere ad andare verso destra per bloccare la sua fine.

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