Roma, 25 mar – Arrivano gli azzurri, si ferma la Serie A. La sosta d’inizio primavera per i consueti impegni della nazionale è un’ottima occasione per tracciare un corposo bilancio – ma pur sempre provvisorio – del campionato italiano. In cima e in fondo alla classifica tutto sembra ormai deciso. Il Napoli ha iniziato il conto alla rovescia, Samp e Cremonese sono già con un piede in cadetteria. Solamente un finale importante da parte del Verona potrebbe poi riscrivere la storia della terza retrocessione. Resta invece apertissima la corsa per un posto in Europa. Dalla Lazio (52) alla Juventus a quota 41, tutte le caselle continentali sembrano essere occupate: le inseguitrici dei bianconeri (Udinese, Fiorentina, Bologna, Torino) difficilmente potranno rientrare in gioco. Resta solo da capire chi si guadagnerà la prossima Champions e chi, invece, dovrà accontentarsi di Europa League e Conference.
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Corsa Champions: la Lazio vola, i bianconeri ci credono
La squadra che – anche per ragioni di classifica – sta meglio è senza ombra di dubbio la Lazio. Seconda forza del campionato, alla ripresa i biancocelesti potranno contare su quella spinta mentale che solo la vittoria della stracittadina capitolina può dare. Senza impegni di coppa poi Romagnoli e soci avranno quel piccolo (ma talvolta determinante) vantaggio che consiste nel preparare ogni gara con il lavoro dell’intera settimana. Fatto proprio un derby nervoso, forse non spettacolare, ma a tratti davvero elettrizzante gli uomini di Sarri ripartiranno da Monza, per poi ospitare – alla ventinovesima – la Juventus.
Proprio quest’ultima, al netto di eventuali novità della giustizia sportiva (in un senso piuttosto che nell’altro), guarda con rinnovata fiducia alla graduatoria. Sì, perché con le milanesi in crisi d’identità la Vecchia Signora – nonostante i quindici punti di penalizzazione – può ancora fare un pensiero alla quarta posizione. Tra campionato, Coppa Italia ed Europa League sarà un aprile tanto importante quanto congestionato. Ma Allegri, superato il comprensibile appannamento di gennaio, ha gli uomini e l’esperienza giusta per competere al meglio su tre fronti.
Il marzo nero delle milanesi
Certezze che – almeno in Serie A – sembrano aver perso Inter e Milan, rispettivamente a 50 e 48 punti. Il marzo nero delle meneghine è presto spiegato da una sola vittoria (“l’obbligato” 2-0 dei nerazzurri sul Lecce) nelle sei partite disputate. Come se non bastasse l’ormai umiliante ritardo sulla capolista – stiamo pur sempre parlando di chi ha dominato le due stagioni precedenti – il rischio di finire in Europa League è concreto. La difesa a tenuta stagna di Pioli è diventata un colabrodo, l’imprevedibile gioco di Inzaghi oggi non esiste più. Lontano da San Siro i dolori si fanno più intensi: la sincronia del Diavolo in fase di non possesso è uno sbiadito ricordo, castrante invece l’incapacità del Biscione di alzare il ritmo al momento opportuno. Come si suol dire però, classifica alla mano, entrambe le squadre sono ancora padrone del loro destino.
Come stanno Roma e Atalanta
L’altra delusa del mese corrente è sicuramente la Roma. Affermazione casalinga contro la Juventus a parte, infatti, i giallorossi sono reduci da due sconfitte consecutive (Sassuolo e derby). Tonfi che comunque seguono la rovinosa trasferta di Cremona del 28 febbraio. Quinti a una sola distanza dai rossoneri, gli uomini capitanati da Pellegrini hanno comunque ancora a disposizione i due scontri diretti contro le milanesi. Inoltre i quarti di Europa League porteranno via meno energie (fisiche, mentali) rispetto alla Champions. Nessun obbligo di piazzamento, ma “solo” un’altra stagione di medio-alta classifica per l’Atalanta. A 45 punti gli orobici devono più che altro guardarsi le spalle dalla suddetta risalita juventina: ma per la virtuosa dea del calcio italiano anche la qualificazione in Conference sarebbe l’ennesimo ottimo risultato della gestione Gasperini.
Marco Battistini
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