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Il controllore gli chiede biglietto: somalo lo pesta e poi urla “Allah akbar”

by La Redazione
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Viterbo, 12 feb – A Viterbo un richiedente asilo somalo, allontanato da un centro d’ accoglienza, ha aggredito due giorni fa un controllore dell’autobus che gli aveva chiesto il biglietto e seminato il panico tra la folla, minacciando di farsi esplodere al grido di “Allah akbar”. Anche ritenendo che il soggetto non sia veramente un terrorista e che abbia agito per disperazione e mitomania, essendo stato denunciato a piede libero e rilasciato, qui si pone però un altro problema. Manca evidentemente una linea programmatica chiara su ciò che occorre fare quando il richiedente asilo esce in maniera irregolare dall’accoglienza, o perché cacciato, o perché fuggito volontariamente.

Ci domandiamo se sia normale vagare in stato di completo abbandono, picchiare un controllore del bus alla richiesta del biglietto e procurare un allarme sociale di questa portata per poi essere rilasciati. Possibile che nemmeno in un caso del genere sia previsto l’ accompagnamento in un CIE in attesa di rimpatrio? Cosa farà adesso questa persona, quale sarà il suo destino? Completamente abbandonata a se stessa senza alcun tipo di controllo, una minaccia latente per la nostra comunità. Magari non è un terrorista ma che garanzie abbiamo che non lo possa diventare a breve se ha già manifestato in questa maniera? Queste ed altre purtroppo sono le falle di un sistema di accoglienza che troppe volte vengono sottaciute e minimizzate. In previsione anche dei continui arrivi è indispensabile un cambio di passo repentino. Non solo a parole ma nei fatti.

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nemesi 12 Febbraio 2017 - 2:06

in realtà il terrorismo “allallà” sarà ben poca cosa per la sicurezza del cittadino italiano rispetto alla massa di disperati che abbiamo importato senza discernimento alcuno e che tra breve OBBLIGATORIAMENTE si daranno alla delinquenza,in quanto anche lavoro nero ed abusivismo commerciale sono ormai stra-saturi.

intendiamoci,la tragica mediia dei morti sulle strade italiane è putroppo di nove morti al giorno (uno su tre è un pedone)
quindi secondo un calcolo cinico quanto oggettivo,si rischia di più la vita uscendo ogni giorno di strada,che non con l’incappare in un attentato come quelli avvenuti neglii ultimi tempi tra Belgio e Germania.

quello che invece inciderà direttamente sulla sicurezza ed il quieto vivere di ognuno di noi è questa bomba a tempo migratoria che ci esploderà tra le mani,senza necessità che nessuno urli allah albar come nell’episodio sopra esposto.

tra non molto,circa un anno,ci saranno migliaia di stranieri la cui domanda di “asilo” verrà rigettata anche in sede di riesame,ed avremo quindi queste persone che perdendo attuale vitto ed alloggio in qualche misura dovranno sopravvivere;

in questo caso purtroppo. questi signori non potranno essere fermati nemmeno da quella parolina magica “ahhh inteligens ahhh” spesso pronunciata dai geni al governo,convinti davvero che “intelligence” sia fare qualche verifica Facebook o IP del cazzo sul “kebabbaro insospettabile” di turno.

con un sentito ringraziamento a chi ha permesso tutto questo ed una punta di invidia a chi al posto di un Renzi o un Gentiglioni Gentilloni (o come diavolo si chiama) si ritrova un Viktor Orban come Premier.

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