Catania, 22 mar – A 18 anni pestato per un volantino. Ma quanto accaduto non avrà grande rilevanza presso i media nazionali, perché la vittima era un militante della comunità identitaria “Spazio Libero Cervantes” di Catania, e gli aggressori un gruppo formato da una trentina di antifascisti. In trenta contro uno, nel classico, coraggioso “stile antagonista” che contraddistingue queste formazioni. “Restiamo umani”, ma solo con i migranti.

L’aggressione

La vittima è Enrico Maccarone, e l’aggressione è avvenuta ieri mattina poco prima che suonasse la campanella d’ingresso dell’Istituto De Felice, in piazza Roma. Il giovane, che milita in Assalto Studentesco, la costola giovanile del Cervantes, stava distribuendo volantini che pubblicizzavano una manifestazione per festeggiare l’anniversario dell’Unità d’Italia. All’improvviso l’assalto: in trenta con pugni, calci, colpi di casco in pieno volto. Gli amici di Enrico affermano che non fossero “ragazzi della scuola ma esterni, forse si è trattato di studenti che passavano di lì per unirsi al corteo organizzato da Libera per ricordare le vittime della mafia ed esprimere solidarietà ai migranti”. Trasportato immediatamente all’ospedale Garibaldi, i medici dell’ospedale Garibaldi, i medici hanno riscontrato la frattura di uno zigomo e lesioni agli occhi e alle orecchie, giudicate guaribili in quaranta giorni. Sulla vicenda indagano la Digos e la Questura.

I commenti

Pronto il commento di Assalto Studentesco sulla propria pagina Facebook: “Non cediamo il passo a chi non ha idee su cui confrontarsi, ancora più forte di prima proseguiremo la nostra azione. Le fratture passano, l’azione infame di questi zoticoni di sinistra resta”. Dal sindaco di Catania Salvo Pugliese parole di condanna, profonda indignazione e “amarezza per il riesplodere della violenza politica”. “Mi auguro – ha dichiarato il primo cittadino – che si tratti di un fatto isolato e che non si ripetano atti di questo tipo che rischiano innescare pericolosissime escalation”. “Evidentemente – conclude – qualcuno è rimasto fermo a metodi e sistemi di azione politica che speravamo fossero stati per sempre cancellati”.  Il senatore della Lega William De Vecchis ha definito l’aggressione “vigliacca” annunciando che verrà presentata “un’interrogazione al ministro degli Interni perché della vicenda si approfondisca in Parlamento”. Anche la deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, esprime “solidarietà a nome personale e di tutto il partito”

La condanna di CasaPound Italia

Parole di solidarietà e di condanna del gesto anche da parte di CasaPound Italia: “Esprimiamo la nostra solidarietà al militante dello Spazio Libero Cervantes aggredito questa mattina – é la nota di CPI – é inaccettabile il clima paramafioso creato dai sedicenti antifascisti dei centri sociali siciliani, degni eredi di Lucky Luciano, per limitare l’agibilità politica dei movimenti identitari”. “Protetti da certa magistratura rossa e spalleggiati da una ben nota classe politica che arriva persino a concedergli stabili pubblici – continua CasaPound – gli utili idioti dei centri sociali incentrano le proprie attività contro chi, senza ricambiare le loro attenzioni, prosegue per la propria strada con attività sul territorio nell’unico interesse della Nazione”.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

8 Commenti

  1. Sono tanto bravi e forti quando stanno in gruppo sti parassiti dei centri sociali poi presi 1 x 1 piangono peccato non ci sia più zio Benito sicuramente parassiti come questi non oserebbero neppure parlare

  2. Perché essere totalmente contro la pena di morte quando questi rifiuti umani con comportamenti del genere se ne meritano almeno tre ciascuno? Quella gente è peggio di un cancro, bisognerebbe isolarli e rendere loro il giusto e meritato trattamento che devono ricevere secondo quello che dovrebbe essere chiamato legge e NON uguale per tutti come già lo è ora.

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