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Anche Chef Rubio sfotte le sardine: “Me le friggo. La lotta sociale non sono loro”

by Cristina Gauri
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chef rubio sardine

Roma, 21 feb – “Non ho avuto occasione di conoscere il movimento perché non ero in Italia ma la lotta sociale non sono le Sardine“. Non lo ha dichiarato qualche esponente di Lega o Fratelli d’Italia ma (l’autoappellatosi) chef più compagno della televisione italiana, Gabriele Rubini in arte Rubio. Le affermazioni di Rubio, arrivate a margine della sua partecipazione al festival del giornalismo alimentare iniziato ieri a Torino, sono piuttosto scettiche nei confronti del movimento capeggiato da Mattia Santori. Lo riporta Adnkronos.

Facce troppo pulite

Quello che Rubini sembra rimproverare ai pesci ossei è il loro disinteresse nei confronti del movimento NoTav. “I NoTav non vanno di moda e le sardine non hanno tempo per loro”, spiega amareggiato all’Ansa. D’altronde “i due movimenti non sono nemmeno paragonabili. Sono figli di due lotte diverse, anzi: il primo è figlio della Resistenza e l’altro ancora lo devo capire. Non mi piace fare fare i paragoni, mi tengo i NooTav e le sardine me le friggo“. La  foto con i Benetton? Per Rubio non è il problema principale di Santori. “Salvini si fa le foto coi pregiudicati ad esempio, quindi che facciano uno scivolone mi interessa il giusto. I problemi sono altri in Italia e si risolvono solo con la lotta sociale“. Ma secondo lo chef le sardine non possono fare parte di questa lotta: “Hanno la faccia troppo pulita”. 

Nella giornata di ieri Rubio avrebbe dovuto fare visita a Nicoletta Dosio, la 73enne NoTav in carcere alle Vallette da fine dicembre in esecuzione di una condanna definitiva a dodici mesi. Alla fine, però, l’incontro, è stato negato. “Si sarebbero dovuti parlare oggi in un ‘colloquio speciale’ richiesto da Nicoletta due mesi fa. Non si conoscono le motivazioni del divieto ufficiale arrivato solo a poche ore dal colloquio”, spiega l’ufficio stampa del cuoco sui social.

Ritorno al piccolo schermo?

Sul suo ritorno in tv Rubio è possibilista. “Non escludo nulla. Ho sempre preso quello che veniva. E se ci sarà modo di poter rientrare e raccontare quello che voglio io come dico io, ben venga“, spiega . “Sicuramente la tv mi ha reso famoso però io ho umanizzato la tv, che era abbastanza sterile”. Quanto alle precedenti esperienze televisive, Rubio ha dichiarato: “Ho lavorato sempre con dei professionisti che si occupano delle telecamere e del montaggio e che sono fantastici. Le produzioni un po’ meno ma questo fa parte del sistema e dei giochi…”, ha concluso.

Cristina Gauri

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2 comments

Marc 21 Febbraio 2020 - 2:28

Ma non sei nemmeno tu, la “lotta sociale”. Tu sei solo il tipico un utile idiota, la pedina insignificante e fastidiosetta del sistema Soros/Rothschild: cioè di capitalisti che usano i “proletari”. E manco te ne rendi conto.

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"Cacate senza lavarvi, poi comprate le mascherine": Chef Rubio parla dei suoi amici? | Il Primato Nazionale 24 Febbraio 2020 - 5:59

[…] 24 feb – Non poteva, nella carrellata di casi umani che dicono la propria sul coronavirus, il cuoco “ribelle” Chef Rubio. Mentre in Lombardia le città sono in quarantena e più eminenti studiosi incolpano la gestione […]

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