
Non è infatti la prima volta che le sedi del movimento subiscono attacchi come questo, perpetrati quasi sempre da esponenti dei centri sociali e dell’antifascismo militante. Colpisce la particolare violenza dell’attacco e l’enorme sproporizone numerica. Una dinamica che poteva condurre a conseguenze ben peggiori, come emerge dal racconto della ragazza ferita: “Mi fa molto male la schiena, mi hanno preso per i capelli e soprattutto mi hanno picchiato violenza con una spranga di ferro”. Dalla testimonianza di un abitante del palazzo che ha assistito alla scena, emerge chiaramente la matrice politica dell’attacco visto che gli assalitori si sono definiti “anti fascisti” e hanno più volte urlato ai ragazzi di CasaPound di fargli fare la fine di “Acca Larenzia”, in riferimento alla strage del 1978 in cui persero la vita tre giovanissimi militanti dell’Msi.
“E’ certo che l’attività di odio e intolleranza portata avanti dalle ‘assemblee antifasciste’ in questi mesi abbia creato i presupposti per la maturazione della violenza di oggi, e chi politicamente ha coperto l’azione e lasciato scaldare il brodo culturale dal quale è maturata l’aggressione, in primis alcuni noti esponenti locali del Pd, dovrebbe oggi chiedere umilmente scusa”, spiega sempre Gianluca Iannone, che domani sarà alla libreria di Firenze per dare il proprio supporto effettivo ai militanti fiorentini. La connivenza e il silenzio di una certa sinistra, più istituzionale, rispetto a queste vili aggressioni dimostrano come alcune dinamiche presenti alcuni decenni fa siano ancora purtroppo le stesse, un atteggiamento che fornisce una copertura politica per chi pensa di poter eliminare fisicamente l’avversario, assaltando vigliaccamente tre ragazzi disarmati e godere di impunità.