Roma, 7 mag – Vivevano nelle baracche del campo nomadi, a spese della collettività, ma avevano i conti in banca di chi, certo, non è nullatenente.
È il caso di 30 rom con conti in banca di diverse migliaia di euro scoperti dalle forze di polizia all’interno del campo nomadi di Castel Romano, nella capitale.
Il blitz è scattato ieri mattina alle 7.30: le forze dell’ordine hanno atteso che gli scuolabus portassero a scuola i bambini (che invece poi sono rimasti al campo). Giovedì scorso altri 43 casi simili erano stati scoperti nello stesso villaggio sulla Pontina.
Nei moduli abitativi liberati sono state staccate le utenze di luce e gas e sono stati apposti i sigilli. Ora il Comune di Roma dovrà decidere se portarli via o assegnarli a nuclei familiari con reale bisogno di alloggio.
Nel 2014 l’amministrazione comunale di Roma ha speso 8 milioni per accogliere le 242 famiglie nei sette “centri di raccolta rom” distribuiti nei vari quadranti della città, con una spesa annua a nucleo familiare di circa 33 mila euro. Della spesa totale, il 90,6% è stato utilizzato per la gestione dei campi, il 4% per sicurezza e vigilanza, il 5,4% per la scolarizzazione.
Roberto Derta