Roma, 17 dic – “Bella Ciao a San Luigi? Hanno perso la brocca”. Bruno Vespa ha stroncato così il coro che la scorsa domenica ha visto “bene” di intonare la canzone partigiana durante un concerto organizzato per aiutare i bambini del Burundi. Il conduttore televisivo ha commentato l’episodio ironicamente, senza nascondere però una certa indignazione nei confronti di chi ha trasformato un luogo di culto cattolico in un ridicolo teatrino di parte. “Mi telefona Caravaggio. ‘Senti, io sono uno sconsacrato. Ma sentire le Sardine cantare Bella Ciao qui a San Luigi significa che hanno proprio perso la brocca’”, ha scritto Vespa su Twitter fingendo di parlare con il grande pittore. La Chiesa San Luigi dei Francesi, a Roma, conserva infatti tre importanti opere di Caravaggio.
Tutti stufi
Il conduttore di Porta a Porta non è però il solo ad aver criticato aspramente quel coro. “Roba da matti antare ‘Bella ciao’ in chiesa una domenica sera a Roma, ma vi pare normale?”, ha commentato domenica sera, via social, Matteo Salvini. Gli ha fatto poi eco Stein Stephan, portavoce della chiesa di San Luigi: Io non ero stato avvertito – ha dichiarato all’Adnkronos – quando ho sentito il coro che ha intonato ‘Bella ciao’, anche se si è limitato al ritornello senza eseguirla tutta, ho avuto un sobbalzo. Se lo avessi saputo, avrei detto al maestro del coro di lasciare perdere. La canzone simbolo della liberazione dal nazifascismo non è un motivo che si possa cantare in chiesa, né a cuor leggero. Ci sarebbero dovuti arrivare da sé”. Fiducia mal riposta.
Alessandro Della Guglia
2 comments
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A quanto pare Biancalani sta avendo successo.