Di sicuro la novità va nella direzione in cui ha sempre spinto la famiglia di Rossi, che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. In uno dei biglietti lasciati dall’uomo, per esempio, si legge: “Ciao Toni amore scusa”. “Ma lui non mi chiamava mai Toni, mi chiamava Antonella, lui non mi diceva mai amore e non era il tipo che chiedeva scusa”, spiegò a suo tempo la vedova. Dubbi sono emersi anche nella dinamica della caduta: le telecamere di sorveglianza registrano dopo il corpo, anche il precipitare di un oggetto, presumibilmente l’orologio. Misteriosa, sempre per la difesa di Rossi, anche la ferita alla testa compatibile per un colpo inferto con un corpo contundente. Secondo la difesa del manager non sarebbe stato dunque un suicidio, ma un omicidio. Rossi potrebbe essere stato spinto da qualcuno nel vuoto. Di sicuro, all’epoca, il suicidio lasciò tutti di stucco: niente lasciava presagire che Rossi stesse pensando al suicidio. Ai colleghi che lo avevano contattato anche negli ultimi giorni per avere le ultime notizie sull’istituto di credito aveva risposto con tranquillità.
Roberto Derta