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“Il termine ‘mamma’ è medievale e retrogrado”. Il delirio femminista del Pd di Perugia

by Cristina Gauri
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mamma

Perugia, 24 set – Ci sono due o tre termini che un progressista usa quando vuole stigmatizzare un concetto senza doversi sporcare le mani ad argomentare – cioè quasi sempre: «fascista», «razzista», e «medievale». Ed è stato proprio quest’ultimo aggettivo ad essere usato dal Pd perugino per definire l’evento «Professione mamma» in programma il 26 settembre ai Chiostri dell’Abbazia di San Pietro e patrocinato dal comune di Perugia. Un salotto di incontri e laboratori interattivi per imparare cose nuove, scambiare idee e consigli. «Una fiera in cui tante mamme, ognuna con il suo “stand”, mettono a disposizione gratuitamente: esperienza, capacità e creatività, in cucina, nell’ordine della casa, nella forma fisica e bellezza, nell’istruzione dei figli, nella salute di tutta la famiglia», spiega il programma di presentazione. Con un occhio anche ai papà: «Non c’è limite alla fantasia, alla creatività, alle competenze delle mamme , e tante novità negli stand di Professione Papà».

Perché una famiglia è composta da madre e padre, da che mondo e mondo. Giusto? Sbagliato! Per il Pd La famiglia è composta da chiunque si alzi un mattino con il capriccio di voler essere genitore. Due uomini, due donne, una trans lesbica e un uomo, un uomo gay, un cane e un bambino, perché «l’amore è amore sempre». E men che meno si provi a ribadire l’indissolubile correlazione tra essere «donna» ed essere «mamma».

Ritorno al Medioevo

«Ci riportate al Medioevo, anzi al 1416!», hanno tuonato i dem dalla sede perugina. La protesta dem è stata denunciata stamattina dal senatore leghista Simone Pillon sulla sua pagina Facebook. «Il periodo medioevale, come testimonia la manifestazione Perugia 1416 istituita 4 anni fa, sembra proprio piacere a questa amministrazione comunale che non perde mai occasione di riportare le lancette del tempo indietro per farci scoprire sempre più comportamenti ed usanze di quel periodo», si legge in una nota. Il Pd accusa «la giunta di centrodestra a trazione leghista ed ultraconservatrice» di «organizzare una manifestazione che mette al centro la figura della mamma, e della donna in generale, cui compito sarebbe quello di accudire marito e figli a discapito di carriera lavorativa ed indipendenza economica. Come nella più classica delle ideologie di destra becera e conservatrice, la donna viene ancora una volta vista come custode del focolare domestico e non come essere umano con legittime ambizioni e progetti».

I progressisti hanno quindi stabilito che una donna è tale non se procrea – attività avvilente, prova di ambizioni e che la caratterizza come vittima del patriarcato – ma se fa la schiava 8-10 ore al giorno in un ufficio, comandata a bacchetta dal proprio datore di lavoro, per poi godere due ore la sera, di sfuggita, della presenza dei figli. La prima si chiama medioevo, la seconda emancipazione ed è il bene supremo. «Chiediamo quindi al Sindaco e la sua Giunta di salvaguardare il ruolo di entrambi i genitori e di fare un passo indietro sul titolo della manifestazione abbandonando l’idea quattrocentesca di famiglia e riportando le lancette dell’orologio nell’era contemporanea». Il Pd non suggerisce alternative al titolo incriminato, e forse è meglio così.

Curioso notare, poi, che sono sempre gli uomini (di sinistra, quindi «femministi») a fare la paternale e voler stabilire cosa sia meglio per quelle poveri martiri, che vorrebbero solo crescere i propri figli e accudire al meglio l’alveo domestico: come Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione Lgbt Omphalo, che su Facebook attacca: «Perugia 1416 presenta “Professione Mamma”: un concentrato di stereotipi e patriarcato da fare invidia all’epoca medioevale più buia». Ci pensa Bucaioni, come il più stereotipato dei pater familias, a fare mansplaining alle casalinghe: «Direttamente dal chiostro di San Pietro, con il patrocinio, la collaborazione e la partecipazione del Comune di Perugia, potrete assistere alla celebrazione della donna angelo del focolare domestico, con tanto di stand con mamme esperte di cucina, gestione domestica, forma fisica, giardinaggio e ricamo. Gli stand dei papà per ora non pervenuti, ma ho seriamente paura di conoscere quali siano».

Cristina Gauri

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1 commento

SergioM 24 Settembre 2020 - 3:17

…. Quindi ? Come dovrebbero chiamare gli idioti di SX la MAMMA ???

genitore2 è pronto da mangiare ?
g2 vado a giocare a calcetto
g2 vaffanculo !

delle famiglie “strane” ci frega un cazzo !
MATER CERTA .

Sostengo da anni che il comunismo NON sia una idea politica …. ma una malattia mentale .

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