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Roma, 2 mar – Che il rischio di nuovi attentati in Europa e in particolare in Italia sia sempre più elevato ormai lo sappiamo da tempo. Ora a confermarlo però arrivano due relazioni: una dei nostri 007 e una della Nato. Nella relazione fatta dall’Intelligence al Parlamento si parla chiaramente di “un’Italia sempre più esposta” alla minaccia del terrorismo islamico, anche a causa dei suoi rapporti privilegiati con Usa e Israele, oltre che per il Giubileo. “Attacchi eclatanti stile quelli di Parigi” appaiono dunque come una possibilità sempre più concreta. Non solo in Italia ma “su tutto il territorio europeo c’è il rischio di nuove azioni”. I nostri Servizi Segreti segnalano “un inquietante salto di qualità strategico della sfida posta del terrorismo internazionale“. Salto di qualità che sarebbe proprio collegato all’arretramento militare dell’Isis soprattutto in Siria, fattore che favorirebbe “una proiezione extra territoriale di tipo terroristico” del Califfato.
Teoria quest’ultima ripresa anche dal generale Philip Breedlove, comandante Nato in Europa, che davanti ad una Commisione del Senato ha accusato la Russia di aver “enormemente esacerbato il problema con le sue azioni in Siria”. Che sarebbe come a dire che l’aver condotto azioni più incisive contro l’Isis si sia rivelato un boomerang. Posizione, questa del generale, quantomeno opinabile. Il generale ha poi sottolineato come soprattutto nel flusso di immigrati che si dirige in Europa attraverso i Balcani, possano nascondersi terroristi pronti a sfruttare “il vantaggio di vie di minor resistenza”. Dunque un Isis in crisi in Siria ed Iraq potrebbe sempre più decidere di colpire l’Europa, coordinandosi attraverso “chat e comunicazioni criptate” sottolinea la nostra Intelligence. In ogni caso non sembra ci sia da stare tranquilli, visto che la minaccia potrebbe provenire da lupi solitari, magari “foreign fighters” di ritorno, pronti a colpire “soft target” (stile Parigi, teatri, bar, ristoranti…), il che renderebbe “il rischio zero oggettivamente impossibile” oltre che “impensabile assicurare la protezione fisica“.
Insomma dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti, alle quali bisogna aggiungere un possibile ritorno sulla scena del terrorismo internazionale da parte di Al Qaeda, visto che “proprio la competizione con l’Isis potrebbe rafforzare la determinazione di quest’ultima a intervenire sullo scenario globale con atti eclatanti”. Dunque più che con i barconi i terroristi potrebbero sfruttare la rotta balcanica, così come per la Nato anche per i nostri 007 qui il “rischio si presenta più concreto”, essendo la regione la zona di transito privilegiata dei foreign fighters, nonché “area di realtà oltranziste consolidate”. Anche qui occorre ringraziare gli Usa, che con il Kosovo hanno creato una Repubblica islamica a 300 km in linea d’aria dall’Italia.
Davide Romano
2 comments
Complimenti ora LA colpa e Della Russia …..grazie USA per la pace nel mondo ….
Del resto gli ottanta million autoctoni d america SI saranno volatizzati per caso
La Russia oggi nemica quando era bolscevica era alleata e sovvenzionata
Che strana LA vita