Roma, 3 dic – E’ stato reso pubblico il video di Ousseynou Sy, il senegalese che il 20 marzo 2019 incendiò il bus di cui era alla guida e sul quale viaggiavano 52 bambini, gli insegnanti e una bidella di una scuola di Crema. Nel filmato, girato alcuni giorni prima dell’attentato e pubblicato stamattina in esclusiva dal Giornale, vi sono le dichiarazioni di puro odio che Sy rivolge agli italiani, «che vanno a messa la domenica e chiudono gli occhi davanti ai morti nel Mediterraneo». Un manifesto d’intenzioni vero e proprio che ha preceduto di qualche giorno l’atroce tentativo di sacrificare 52 minori per «vendicare i bambini morti in mare».
Pubblicato su internet, su di esso era poi calato – forse per paura di emulazioni – il segreto imposto sia dalla Procura che da Ilio Mannucci, il presidente della Corte d’assise che il 14 luglio ha condannato Sy a 24 anni di carcere.
Cosa disse il senegalese prima di dirottare il bus
«Viva l’Africa, viva gli africani», così esordice il senegalese, che già probabilmente progettava di incendiare il bus dopo averlo dirottato sulla pista dell’areoporto di Linate. «Nel Mediterraneo i pescatori non pescano più pesci ma pescano esseri umani, bambini devastati dai pescecani, le nostre donne, i nostri uomini valorosi, le nostre mamme che si inabissano urlando». Una tragedia davanti alla quale, secondo Sy, gli italiani sono indifferenti, «intanto cosa sono, dei negri, più muoiono meglio è ‘sti selvaggi di merda… che muoiano tutti, chi se ne frega”». Io «sento il dolore delle persone che si sono inabissate».
Odio viscerale verso gli italiani
Lo scopo del video sembra quasi quello di dare una giustificazione di tipo ideologico, morale, all’attentato al bus che il senegalese stava progettando di compiere. «Fate schifo, figli di p…, fate schifo. Ci state sfruttando, ci state succhiando, ci state massacrando». Inveisce ancora Sy: «Brutti figli di p.., perché veniamo da voi, perché bussiamo alle vostre porte? A voi non interessa, a voi basta avere la pancia piena (…) voi vi riempite la pancia con i vostri piatti di pastasciutta al pomodoro a parlare dei migranti senza sapere che quei merdosi di pomodori che state mangiando è stata raccolta con cinquanta gradi all’ombra con ‘sti migranti qua che parlate male di loro». Ancora il dito puntato contro la presunta indifferenza dei governi di fronte ai fenomeni migratori: «Fate le leggi per salvaguardare le nutrie e chi salva un essere umano in mare viene accusato di favoreggiamento».
L’ultima profetica frase
Grande, enorme il il risentimento e la spinta alla rivalsa contro il Paese che l’ha ospitato e gli ha dato un lavoro: «L’Italia non è razzista? Cosa ne sapete voi? Siete neri, siete zingari, siete arabi? Se avessi una bacchetta magica vi trasformerei tutti in arabo o nero, poi vedrete». E poi la chiosa che profetizzava la decisione di mettere in pratica tutto l’odio covato verso gli italiani: «Adesso basta, deve finire. Figli dell’Africa, meglio morire combattendo».
Il senegalese disse: “Da questo bus non scenderete più”
Il processo ha visto Sy imputato per strage, sequestro di persona, incendio, resistenza e lesioni personali con l’aggravante della finalità terroristica. Secondo quanto ormai accertato dalle indagini, il senegalese avrebbe voluto compiere una strage a bordo del bus sulla pista dell’aeroporto di Linate, per condizionare la politica in materia di immigrazione e «intimidire la popolazione». L’immigrato aveva legato i propri ostaggi e cosparso di benzina l’interno del mezzo, pronto a dargli fuoco. Decisiva la chiamata delle forze dell’ordine da parte di alcuni studenti a bordo del bus, che aveva consentito ai carabinieri di raggiungerlo, bloccarlo ed evacuare i passeggeri pochi istanti prima dell’incendio. «Adesso vi porto a fare un bel viaggetto, da questo pullman non scenderete più», aveva detto il senegalese alla bidella pochi istanti prima di dirottare il bus.
2 comments
MAPPORK..
qui in italia abbiamo da decenni problemi di povertà e
stato sociale in ritirata dappertutto,
e nonostante questo
ci stiamo svenando per accoglierli,mantenerli,curarli e
quando possibile anche integrarli,A SCAPITO dei NOSTRI cittadini…
e nonostante il fatto che questa gente viene nel nostro paese
di sua volontà,e di forza.
E QUESTI OLTRE CHE IMPORCI UNA IMMIGRAZIONE FORZATA CHE NON VOGLIAMO
E DISPREZZARCI COME POPOLO,
CI ODIANO PURE?
possono solo ringraziare che siamo persone civili,ancora:
perchè personalmente quando sento sparate come questa sopra mi vien voglia di fargli provare il loro “collarino” africano,
e di trattare tutti i prossimi che arriveranno,
a CANNONATE, sotto la linea di galleggiamento.
messaggio al nostro governo,
ne abbiamo abbastanza di questa menata:
RIMPATRIATE A FORZA TUTTI COLORO CHE NON hanno una casa e non LAVORANO
REGOLARMENTE,e poi ANCHE LORO,un istante dopo che hanno perso il lavoro.
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