Roma, 25 ott – Lo scorso anno si erano ritrovati in quel di Falerna, in Calabria. Questo week-end, invece, i giovani massoni della Gran Loggia d’Italia faranno ritorno al “Tempio”, nella loro sede nazionale in Palazzo Vitelleschi a Roma.
Si incontreranno per il VI meeting nazionale della consulta della “sezione” giovanile della loggia e, al centro del dibattito, a quanto riferiscono sul sito, sarà proprio “Tolkien e l’invenzione del linguaggio”.
«Gli spunti che offre a un iniziato l’opera del narratore britannico sono numerosi», assicurano.
In programma, tra cene e aperitivi – “agape”, pardon -, la visita al Pantheon il sabato pomeriggio ed un tour guidato nella «Roma esoterica» la domenica mattina.
Proprio l’autore cult per almeno due generazioni di neofascisti, nemici giurati della massoneria, sarà dunque al centro del momento culturale messo a punto dalla loggia, nata nel 1908 da una scissione della storica loggia Grande Oriente d’Italia e che sul portale online, in merito al Ventennio, racconta curiosamente: «Massoni erano parecchi dei principali esponenti dello squadrismo fascista», «ma ciò non impedì a Mussolini, nel periodo immediatamente susseguente la nascita del suo ventennale governo, di mettere fuori legge entrambe le obbedienze massoniche italiane».
Non è, del resto, l’unica contraddizione della vicenda, dato che l’autore del Signore degli anelli era anche un fervente cattolico.
Resta quindi da capire se l’esegesi tolkieniana, già passata attraverso una lunga storia di scomuniche, appropriazioni, recuperi e contese, debba ora vedere una ulteriore battaglia in seguito all’interesse massonico. Perchè è vero, come recita il sito della loggia, che nei romanzi del professore rivive «una dimensione, sì immaginaria, ma oltre modo concreta, per valori, paure, attese di un’umanità alle prese con il dramma dell’esistenza e l’eterna battaglia fra la luce e le tenebre». Il lato della luce, tuttavia, comincia a essere un po’ troppo affollato.
Emmanuel Raffaele