
Riportiamo di seguito una testimonianza dell’attacco nelle parole di un mortaista del Battaglione “Uccelli” della Divisione “San Marco”, il Marò Giancarlo Leonardi:
“Sul fronte era la calma, qualche colpo di cannone, qualche lontana raffica di mitragliatrice, l’uno-due di lontani semoventi. Ma calma. Si arrivò così al 26 dicembre 1944. […] Dietro gli sporchi ed appannati vetri di questa lurida bicocca, fuori c’è un mare di aria blu dove navigano lentamente una processione di stelle. Di tanto in tanto, più in basso, a filo della dorsale, iniziarono a sfrecciare proiettili traccianti, barlumi di luci colorate, scie di polvere luminosa delle armi americane. Uno spettacolo di autentici fuochi di artificio che vanno a cadere quà e là, e la tua spina dorsale è percorsa da un brivido. La guerra e siamo a Natale! “Che scrivi”, mi fa Sala, mettendomi una mano sulla spalla, “Le mie prigioni?”.

Noi eravamo entusiasti. Accendemmo le lampade a petrolio e si appiccò un nuovo fuoco nel camino. Una delle vecchie si affacciò per dirci se volevamo un poco di latte caldo, era un pretesto per sapere qualcosa. La tranquillizzammo, dicendole che gli americani erano stati scacciati da Gallicano, e che se ne stavano fuggendo lontano. Riprendemmo a mangiare quello che c’era rimasto, e a bere del buon vino fresco. Buon Natale! Quanti morti? Era l’alba. Salimmo a Montealtissimo e scendemmo su Molazzana. L’ordine era di approvvigionarsi col bottino di guerra”.
Andrea Lombardi