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Anche Pirelli diventerà cinese?

by Filippo Burla
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Pirelli pneumaticiMilano, 20 mar – Non si placano le indiscrezioni attorno a Pirelli, la società nota nel mondo per la produzione di pneumatici per auto e motoveicoli, riguardo ad una possibile scalata ostile dall’estremo oriente. I negoziati sarebbero ormai in fase avanzata.

Pirelli è oggi controllata da un patto di sindacato al quale partecipano, fra i principali azionisti, la Camfin di Tronchetti Provera e Malacalza, la russa Rosneft e le banche Unicredit e Intesa San Paolo. Proprio le difficoltà di Rosneft, alle prese con il calo del prezzo del petrolio e la svalutazione del rublo, sarebbero alla base dell’ipotesi di sua sostituzione con i cinesi di China National Chemical Corporation.

I cinesi potrebbero lanciare un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni della Bicocca, “finalizzata a garantire stabilità, autonomia e continuità nel percorso di crescita nel tempo del gruppo Pirelli che manterrebbe gli headquarter in Italia”, hanno spiegato da Camfin su richiesta della Consob. L’operazione dovrebbe strutturarsi tramite “il trasferimento dell’intera partecipazione detenuta da Camfin a un prezzo di 15 euro per azione a una società italiana di nuova costituzione controllata dal partner industriale internazionale“, vale a dire Chem China. Successivamente, Camfin reinvestirebbe quanto incassato in questa nuova realtà, al fine di mantenere comunque la presenza in Pirelli.

Sulla scorta di quanto trapela, negli ultimi giorni in titolo ha registrato in Borsa rialzi importanti e, al momento, segna quasi +5%.

Filippo Burla

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