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Dalla Bce quasi 100 miliardi alle banche, ma i prestiti continuano a calare

by Filippo Burla
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bce stampa moneta euroRoma, 21 giu – Non si ferma la spirale negativa del credito alle imprese, nonostante le operazioni messe in campo dalla Bce e finalizzate a far ripartire i finanziamenti bancari. E’ quanto emerge da uno studio della Cgia di Mestre, che mette in evidenza come il meccanismo della politica monetaria sia pressoché inceppato.

Visti gli scarsi effetti delle operazioni Ltro (Long term refinancing operation), che hanno immesso sui mercati più di 1000 miliardi di euro fra 2011 e 2012, a partire dallo scorso autunno la Bce aveva tentato una strada diversa, attraverso una modifica dello strumento, evoluto in Tltro (Targeted long term refinancing operation), vincolando le iniezioni di liquidità alla destinazione -“targeted”, appunto- della stessa a favore dell’economia reale, vale a dire famiglie ed imprese non finanziarie.

Nelle tre aste Tltro condotte fino ad oggi -settembre e dicembre 2014, marzo 2015- le banche italiano hanno avuto accesso a circa 94 miliardi di euro. Nello stesso periodo, le famiglie hanno visto aumentare le erogazioni in proprio favore di 3.4 miliardi, mentre per le imprese la contrazione negli impieghi è stata pari a 13.2 miliardi di euro. Risultato netto? Meno 9.8 miliardi, segnalano dalla Cgia.

“In buona sostanza, nonostante le iniezioni di liquidità messe sul mercato dalla Bce i soldi arrivano alle famiglie con il contagocce, mentre il rubinetto del credito alle imprese continua a rimanere chiuso“, ha affermato il segretario dell’associazione mestrina.

Nuova linfa potrà comunque venire dal quantitative easing, il “bazooka” lanciato da Draghi proprio a marzo di quest’anno: “Con il Qe la Bce si è impegnata ad acquistare titoli pubblici e privati per un ammontare di 60 miliardi di euro al mese. Complessivamente, la Banca centrale dovrebbe erogare fino al settembre del 2016 più di 1.000 miliardi di euro. Di questi 1.000 miliardi, sostengono alcune importanti società finanziare europee, 150 miliardi di euro circa dovrebbero interessare l’Italia”.

Una speranza che al momento sembra tuttavia vana. L’obiettivo specifico delle Tltro era quello, a pena di dover restituire i finanziamenti, di costringere in qualche modo le banche a riaprire i cordoni della borsa. Il quantitative easing è invece uno strumento diverso, che interessa il sistema bancario ma senza alcun incentivo a superare il credit crunch. Dove non è arrivato uno strumento che doveva, almeno nelle intenzioni, essere potente, non si capisce come possa arrivarci uno strumento depotenziato.

Filippo Burla

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