
Lo studio ha investito un campione di 355 mila unità, intervistate nei primi sei mesi del 2012 e provenienti da tutta italia. La forbice dei salari oscilla tra i poco meno di 800 euro ai poco più di 1000. Lo stipendio medio al primo impiego varia, a seconda dell’area geografica, tra gli 801 euro del Sud agli 888 del Nord, se il livello di istruzione è nella media. Cala a 710 se il livello è basso (nessun titolo o scuola dell’obbligo) mentre sale a 998 per i laureati. Infine le differenze per settore operativo: l’agricoltura paga poco, garantendo agli under 30 un salario medio di 660 euro, mentre il commerciale frutta 798, le costruzioni 909 e l’industria 960.
E sono numeri di due anni fa, quando ancora il mercato del lavoro non era in piena stagnazione. Dall’autore della ricerca, Michele Pasqualotto, giunge infine un monito sul presunto “aumento” occupazionale degli ultimi mesi. “Bisogna considerare che si tratta di lavori di breve durata che non hanno impatti economici così elevati. Mi sento di confermare quello che si diceva”. E comunque, sottolinea Pasqualotto, “i cambiamenti si vedono su degli archi temporali più lunghi. Lo stesso dato di dicembre preso con cautela perché dicembre è un mese in cui, tendenzialmente per i giovani, ci sono assunzioni di tipo stagionale. È fisiologico che ci sia un rimbalzo, bisogna vedere se terrà in futuro”.
Francesco Benedetti