Dallas, 3 ott – Quando l’Ebola faceva paura agli italiani, era tutta colpa del razzismo. Come la mettiamo, allora, ora che fa paura anche agli Usa?
In Texas, infatti, è già scattata la psicosi contagio: sono almeno 100 le persone considerate a rischio per essere venute a contatto – direttamente o indirettamente – con Eric Duncan, il paziente liberiano ricoverato a Dallas. Molte persone sono state messe sotto controllo ma solo un gruppo di esse viene tenuto in isolamento per verificare se si sviluppano i sintomi della febbre emorragica.
Tra coloro che sono stati messi in quarantena i familiari di Duncan (verso cui è stato spiccato l’ordine di non uscire di casa, visto che un primo invito da parte delle autorità era stato disatteso) e i medici e paramedici che trasportarono il paziente in ospedale e per primi se ne presero cura. Una delle preoccupazioni principali è legata a cinque bambini che sono stati in contatto col paziente liberiano, con ben quattro scuole di Dallas messe sottosopra per assicurarsi che non ci siano pericoli di infezione. Ma molti genitori non si fidano, e da giorni – riportano i media locali – non mandano i figli a scuola.
E mentre dalle Hawaii arriva la notizia di un nuovo caso sospetto, dalla Liberia il capo della missione Onu, Anthony Banbury, lancia l’allarme su quello che è un vero e proprio scenario da incubo: “Il virus dell’Ebola potrebbe mutare e diffondersi per via aerea se l’epidemia non verrà messa sotto controllo velocemente”. Certo, ha spiegato l’esperto, si tratta di un’ipotesi “improbabile”, “ma che non può essere esclusa”.
Una corsa contro il tempo, dunque, con l’inviato delle Nazioni Unite che dopo aver visitato in Africa Occidentale le zone in cui si annidano i focolai della malattia parla senza mezzi termini di “disastro”: “Mai visto niente di simile”. E per dare una dimensione dell’emergenza ci sono anche gli ultimi dati sulla situazione in Sierra Leone, forniti dalla organizzazione “Save the Children”: i casi di contagio sono cinque ogni ora, un ritmo che va al di là di ogni previsione. E il numero potrebbe raddoppiare entro fine mese.
Giuliano Lebelli