
L’uomo si trovava alla stazione degli autobus di Beersheva quando un attentatore ha aperto il fuoco contro la folla. Haftom è scappato, come tutti, del resto, ma la polizia israeliana si è convinta che fosse il secondo uomo di un ipotetico commendo, quindi gli ha sparato. Non solo: quando l’uomo è caduto a terra ferito, la folla gli si è avventata contro e lo ha linciato. È morto dopo 12 ore di agonia.
Inizialmente la polizia ha parlato di due attentatori uccisi, salvo poi dover ammettere il tragico errore.
Intanto, un nuovo muro di cemento è stato eretto a Gerusalemme per impedire il lancio di sassi e bottiglie incendiarie dal rione palestinese di Jabal Mukaber e il vicino quartiere ebraico di Armon HaNatziv.
Secondo i media si tratta di poche decine di metri e il muro è rimovibile nel momento in cui finiranno le attuali violenze. Alla base del nuovo muro di cemento c’è scritto: “Blocco poliziesco temporaneo immediato”. “Non ha valore politico. È solo uno degli aspetti in più delle nostre misure di sicurezza”, ha detto il portavoce del ministero degli esteri Emanuel Nahshon.
Giuliano Lebelli