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Unioni civili: l’alt di Alfano, maggioranza a rischio?

by Giuliano Lebelli
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Sul ddl Cirinnà Alfano chiede il voto segreto. Pd pronto a nuove maggioranza per approvare la legge?

Roma, 19 ott – Angelino Alfano non ci sta e sulle unioni civili promette battaglia. Sembra strano a dirsi visto il personaggio, ma vista la recente fuga di parlamentari il Nuovo Centrodestra ha bisogno di appigliarsi a qualcosa per cercare di restare in vita. E l’ex delfino di Berlusconi sembra averlo trovato sul tema del disegno di legge Cirinnà.

Unioni civili: Alfano chiede il voto segreto

Chiederemo l’uso del voto segreto perché tutti quelli che sono contro l’adozione delle coppie gay possano esprimersi fuori da ogni rischio di ritorsione”, ha spiegato Alfano, sicuro che “tanti del Pd saranno liberi di votare insieme a noi”. Alfano ha poi ricordato la linea sua e del partito: “Sì ai diritti, ma no all’equiparazione al matrimonio e all’adozione“.

Intervistato dal Corriere della Sera, il leader di Ncd ha poi articolato meglio la propria posizione sul tema delle unioni civili: “Noi siamo pronti a riconoscere più diritti alle persone che compongono una coppia dello stesso sesso”, pur con alcuni precisi limiti: “E’ chiaro – ha proseguito Alfano – che se a parole diciamo che le unioni civili non sono un matrimonio, o un istituto equiparato, ma nei fatti fissiamo regole e diritti che in sostanza le mettono sullo stesso piano, in un battito di ciglia troveremo un magistrato che farà un passo ulteriore, con l’adozione che spunta per via giurisprudenziale“.

No anche all’utero in affitto

Il ministro dell’Interno ha poi variato sul tema, esprimendo una netta contrarietà anche in merito alla prassi dell’utero in affitto: “‘C’è il rischio che alcuni istituti, come la stepchild adoption [l’adozione del figlio del compagno, NdR], portino all’utero in affitto. Per questo proporremo che l’utero in affitto diventi reato universale: sei punibile in Italia anche per condotte commesse all’estero.

Nuove maggioranze?

Rischio rottura nel governo? Non la pensa così Maria Elena Boschi, che intervenendo a L’Arena su Rai Uno si è mostrata ottimista: “Sulla stepchild adoption – ha spiegato – ci sono opinioni diverse e trasversali. Il Pd probabilmente lascerà libertà di coscienza su questo tema. Non ci saranno rotture del governo e di maggioranza, è possibile trovare un accordo”. La sicurezza del ministro è dovuta probabilmente anche al fatto che in Parlamento esistono diverse sensibilità, alcune delle quali in linea con quelle espresse dal ddl Cirinnà. E’ il caso di Sel, nonché di molti esponenti del M5S, entrambi pronti a votare con il Pd.

Giuliano Lebelli

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