
I militari governativi difendono ora l’aeroporto completamente circondato, unico collegamento con il resto del paese, dove non è più possibile far atterrare elicotteri e ricevere rifornimenti. Decine di soldati sono caduti anche in difesa dei quartieri della città, dove nelle zone periferiche attaccano gli uomini dell’Isis. Deir Ez Zor prima dell’inizio della crisi siriana del 2011 contava più di 200 mila abitanti ed è uno dei principali centri dell’est della Siria. Dal 2014 subisce è sotto assedio da parte dello Stato Islamico e se la città non è mai caduta nelle mani del Califfato è solo grazie all’eroica resistenza degli uomini della Guardia Repubblicana comandati dal generale Zahreddine.
Adesso l’azione dell’Isis è molto più determinata, grazie anche all’afflusso di molti miliziani dal vicino Iraq. L’avanzata, condotta anche con azioni suicide, al momento è stata rallentata (ma non bloccata) anche grazie ai numerosi raid aerei dell’aviazione siriana e russa. L’avanzata degli uomini del Califfato, oltre che dal ripiegamento su Mosul, è stata favorita nel tempo anche dai bombardamenti Usa che hanno indebolito le difese degli uomini di Assad. Un particolare inquietante, soprattutto ora che Deir Ez Zor rappresenta un baluardo contro l’avanzata del terrorismo dello Stato Islamico.
Davide Romano