La portavoce della multinazionale, Ylva Magnusson, ha spiegato però che la scelta è dovuta al rispetto della legge russa: “Nella comunicazione dell’immagine abbiamo due principi guida: il primo è il design e il secondo è che rispettiamo la legge”. La Magnusson ha poi precisato che Ikea “vuole rimanere neutrale, pensiamo che le nostre operazioni in Russia, sul lungo termine, possono avere un effetto positivo sulla società”.
La vicenda richiama alla mente un’altra censura attuata da Ikea in Russia. Nel settembre dello scorso anno l’azienda svedese rimosse dal proprio sito la foto pro Pussy Riot di quattro ragazzi con dei passamontagna colorati seduti su un divano Ikea, spot che era un chiaro messaggio di solidarietà alle componenti della punk band arrestate da Mosca. “Noi siamo un’organizzazione commerciale indipendente da qualsiasi visione politica e religiosa”, dissero i portavoce della multinazionale giustificando la scelta di rimuovere l’immagine.
Eugenio Palazzini
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