Damasco, 21 ago – Non c’è pace per la Siria. Dopo la conquista delle rovine di Palmira e la brutale esecuzione del custode del sito archeologico, fedele al legittimo governo di Assad e che si era rifiutato di indicare ai miliziani dello Stato Islamico dove erano stati nascosti i tesori, l’avanzata dell’Isis colpisce ancora una volta uno dei reperti della storia millenaria del paese.
A far le spese della barbarie dei fondamentalisti è, questa volta, il monastero di Mar Elian, nei pressi di Al Qaryatayn, città che si trova a metà strada fra Damasco e Palmira. Il complesso risale al quinto secolo dopo cristo e dagli account vicini all’Isis sono state postati video e immagini di ruspe intente a demolire le strutture. Nella stessa zona, passata sotto il controllo dell’Isis ad inizio mese, almeno 230 cristiani della zona sarebbero stati rapiti e trasferiti in altre zone della Siria sotto il saldo controllo delle milizie di ispirazione sunnita.
Oltre alla devastazione di un luogo storico, l’azione operata dall’Isis ha un valore anche simbolico: la zona di Al Qaryatayn è una delle più ricche di giacimenti di gas e, nonostante la massiccia controffensiva siriana, la situazione nella zona è ancora di stallo.
Roberto Derta
Siria, l'Isis distrugge il monastero cristiano di Al Qaryatayn
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1 commento
la vera civiltà islamica insegna a distruggere tutto ciò che non è islamico ed a eliminare cristiani.
In compenso, i buonisti di casa nostra aiutano questi delinquenti a costruire moschee e ad accogliere clandestini.