Il poker è un gioco di carte sorto originariamente negli Stati Uniti ed in seguito si è diffuso nel resto del mondo, con numerose varianti. Il poker sportivo è una modalità che prevede lo svolgimento di un torneo e solitamente prende il nome di Sit & Go, cioè “siediti e vai”. Per partecipare a queste competizioni è necessario versare una quota d’iscrizione, dello stesso importo per tutti i giocatori. A seconda dell’importanza del torneo, la cifra da versare aumenta: l’evento principale, con la somma da versare più alta, è quello che si tiene a Las Vegas e prende il nome di World Series of Poker.
Il poker sportivo, a differenza di quello tradizionale, non utilizza denaro contante quando i giocatori fanno la propria puntata ma vengono usati dei gettoni, dotati di valore nominale e funzionali al singolo torneo che si sta disputando. Questa forma di gioco non viene qualificata come d’azzardo. Talvolta qualche italiano spunta tra i big di fama mondiale. Per vincere il torneo è necessario conquistare tutti i gettoni presenti sul tavolo mentre chi resta a quota zero viene eliminato.
Il torneo è suddiviso in più livelli e man mano che si procede nel gioco aumenta la quota minima della puntata. La regolamentazione dell’evento, vale a dire aspetti come durata, fasi e pause, va stabilita prima dell’inizio del torneo. La distribuzione delle carte è affidata ad un mazziere, che al contempo riveste il ruolo di arbitro della sfida. Il primo passo dopo aver chiuso le iscrizioni è quello di dividere i partecipanti in tavoli: si cerca sempre di dividerli nel minor numero di tavoli possibile.
In Italia i tornei di poker sportivo stanno incontrando un’ampia diffusione, per parteciparvi non è necessario essere fisicamente nei casinò poiché questa disciplina viene classificata come skill game, cioè gioco di abilità. I tornei di poker online ottengono concessioni per il loro svolgimento a patto che la quota per la singola partita sia compresa tra 0,50 centesimi e 250 euro. Quasi sempre i tornei utilizzano la variante Texas Hold ‘Em, esistono però competizioni che usano altre tipologie come Omaha, Seven Card Stud e Razz. Per quanto riguarda il territorio italiano, una delle varianti più praticate è il Draw Poker, che nella penisola viene definito anche “poker all’italiana”.
In quest’ultima tipologia, i giocatori ricevono un numero di carte che possono essere, in un secondo momento, cambiate (in segreto); non esistono invece carte comuni. Nella variante Omaha invece, ogni partecipante riceve dal mazziere 4 hole cards e ne deve usare 2 per la combinazione con le altre 5 carte che vanno a comporre il board. Il Seven Card Stud era la versione di poker più praticata, poi è passata in secondo piano dopo la diffusione del Texas Hold’em. In questa variante, i singoli giocatori ottengono 2 carte coperte ed 1 scoperta. I turni successivi prevedono giri di puntate e nuova distribuzione di carte, ora sempre scoperte, fino all’ultima (la settima), che viene data nuovamente coperta: in tutto saranno 3 carte coperte e 4 visibili agli altri giocatori. Il Razz, infine, è a sua volta una sottovariante del Seven Card Stud. Lo scopo dei giocatori è quello di creare una combinazione di 5 carte partendo dalle 3 ricevute coperte e le 4 ricevute scoperte: la combinazione creata deve avere il minor punteggio per vincere. In questo caso, dunque, si invertono gli schemi tradizionali: non sarà più il tris, ad esempio, a battere la coppia ma viceversa.