
Ma intanto il suo governo si spacca: sono almeno sei i componenti dell’esecutivo Tory – cinque ministri e un sottosegretario – che intendono votare a favore della Brexit e in dissenso dal premier al referendum annunciato oggi per il 23 giugno sulla permanenza o meno di Londra nell’Ue. Il personaggio di maggior spicco è Michael Gove, titolare della Giustizia. Ma pesano anche i nomi di Iain Duncan Smith (Lavoro), di John Whittingdale (Cultura) e di Chris Grayling, capofila storico degli euroscettici nel gabinetto. “L’Ue – ha detto quest’ultimo – tiene indietro questo paese. Non possiamo controllare le nostre frontiere, limitare il numero di persone che arrivano, stringere accordi commerciali. Non credo che riusciamo a prendere decisioni nel nostro interesse nazionale quando siamo parte dell’Ue”.
Oltre alla questione Gran Bretagna, il vertice Ue vede un tutti contro tutti sulla questione del controllo delle frontiere. Austria e Ungheria proseguono con la politica di chiusura delle frontiere: Budapest chiuderà per trenta giorni i suoi tre passaggi di frontiera ferroviari con la Croazia, mentre Vienna ha iniziato la stretta sugli ingressi dei migranti, con tanto di quote massime giornaliere per i nuovi ingressi, che però Bruxelles ha definito “illegale”. Anche Berlino punta i piedi e minaccia reazioni contro i Paesi che “dovessero tentare di trasferire i problemi comuni unilateralmente e sulle spalle dei tedeschi lo troveremmo inaccettabile e sarebbe incassato da parte nostra alla lunga non senza conseguenze”.
Anche Renzi ha invitato tutti i Paesi a farsi carico dei problemi comuni: “O siete solidali nel dare e nel prendere. Oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. E poi vediamo”, avrebbe detto, scatenando l’ira di polacchi e ungheresi, secondo cui quello del premier italiano sarebbe un “ricatto”, secondo i primi, e una “minaccia”, per i secondi. “Con i Paesi dell’Est non c’è nessun ricatto. Ma la solidarietà è double face, non unidirezionale: bisogna prendere, ma anche dare”, ha replicato Renzi.
Giuliano Lebelli