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A quanto pare si sono rimessi i caschi…

by La Redazione
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ueRoma, 14 dic – Chi si era illuso che il cambiamento di rotta di un’Italia alla deriva sarebbe arrivato stando tranquillamente su un marciapiede a invocare il “tutti a casa”, magari con il plauso delle forze dell’ordine, dovrà presto ricredersi.

 

In mattinata è stato infatti respinto con la forza, a Roma, un pacifico tentativo di “assedio” simbolico alla sede della rappresentanza in Italia della Commissione Ue da parte del popolo del 9 dicembre. Un centinaio di persone con maschere tricolore da fantasma, a simboleggiare gli italiani “suicidati” a causa delle folli politiche europee, hanno tentato un’irruzione non violenta al palazzo di via IV Novembre, ma sono state caricate con violenza dalle forze dell’ordine. Diverse persone sono rimaste ferite, mentre uno dei manifestanti è riuscito a salire e a sostituire la bandiera blu dell’Unione con un tricolore ma è poi stato bloccato dalla polizia e portato in Questura.

 

“Il popolo del 9 dicembre si ribella al suicidio di una Nazione che si è consegnata mani e piedi ai burocrati di Bruxelles – si legge in una nota firmata da ‘Gli Italiani suicidati’ – Non sarà la violenza di Stato a fermare il movimento degli italiani, che da sei giorni è in piazza per esigere un minimo di rispetto da una classe politica delegittimata e schiava dei grandi interessi”.

 

“Ci siamo suicidati – si legge nei volantini lanciati dai manifestanti prima della carica – Ora siamo tornati. Le banche sono fallite, l’Europa per salvarle vuole miliardi di euro, la politica ha chiesto il conto a noi, noi non ce l’abbiamo fatta. Eravamo imprenditori. Eravamo lavoratori. Eravamo disoccupati. Eravamo pensionati. Eravamo italiani. Mentre ci lasciavate senza speranza, vi siete rubati pure le mutande. I colpevoli sono a Montecitorio, i colpevoli sono a Bruxelles, i colpevoli hanno firmato i trattati senza mai chiedere il nostro parere. Si sono presi tutto, non ci hanno lasciato via di scampo. Siamo tornati per dimostrare che possiamo riprenderci la nostra nazione. Insieme, uniti, i morti e i vivi, torneremo a essere un popolo sovrano. Firmato: Gli italiani suicidati”.

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