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Bassetti contro chi usa il coronavirus come arma politica. “Se non la pensi come loro sei un nemico”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 4 set – ”Purtroppo, da quando è iniziata la pandemia, il coronavirus è diventato un’arma politica, per cui non viene riconosciuto il merito di averlo fermato“. E’ il duro attacco dell’infettivologo Matteo Bassetti a chi strumentalizza i contagi e con toni allarmistici continua a parlare di emergenza ancora oggi. “Essere attaccato per aver collaborato con il governatore Toti e aver combattuto il virus mi pare una meschinità”, afferma il direttore del reparto Infettivi dell’ospedale San Martino di Genova in un’intervista ad Avvenire. Bassetti punta il dito contro una certa parte politica, dove chi non la pensa come loro, che faccia bene o male, è solo un “nemico”.

“In Liguria non ci sono più decessi da oltre un mese”

L’esperto poi fa il punto sulla passata emergenza. “In termini di gravità dell’ondata pandemica, dopo Bergamo e Brescia viene Genova – spiega -, nel senso che siamo stati la terza tra le grandi città più colpite dal coronavirus. Poi guardiamo i numeri: la Liguria non riporta decessi da oltre un mese; abbiamo avuto 1.600 vittime e 11mila contagi su un milione e mezzo di abitanti con una letalità che nel reparto di malattie infettive è stata dell’11,3%, ma ciò è avvenuto nella regione più anziana d’Italia e in una pandemia che colpiva soprattutto gli anziani”.

“Non si muore più di Covid-19”

Bassetti non ha dubbi: il virus è mutato, è meno aggressivo. “Ho visto i malati. Ho visto morire. Vedo sopravvivere. Ho passato qui dentro tre mesi e mezzo, giorno e notte, sabato e domenica, guardando in faccia il virus. Quando mi dicono che il Covid-19 non è mutato rispondo: ma l’hai mai visto un malato di Covid? O hai visto solo dei report? Perché non si muore più di Covid-19? Per tanti motivi“, sostiene l’esperto. “Pensiamo che sia mutato anche se non abbiamo ancora la conferma sperimentale. Siamo diventati più bravi a gestire i malati, a usare terapie e farmaci. E poi ci sono migliaia di immuni a spasso, quelli che sono stati malati, magari asintomatici, che sono un muro invalicabile per il coronavirus”, chiarisce.

“Non sono un negazionista, i ‘no vax’ lo sono e hanno sostenuto un partito che oggi governa il Paese”

Infine Bassetti non ci sta a farsi dare del negazionista solo perché non è allineato alla narrazione allarmistica tanto cara al governo giallofucsia. “Non sono un negazionista, ma un medico che lavora con strumenti scientifici. I ‘no vax’ sono i veri negazionisti. E hanno sostenuto un partito che oggi governa il Paese (il M5S, ndr). Sono curioso di capire come quella parte politica gestirà la vaccinazione anti-Covid degli italiani”, conclude.

“Contagi stabili, in terapia intensiva lo 0,3% del totale, decessi ridotti e stabilizzati”

Sulla sua pagina Facebook, l’infettivologo dà puntualmente una lettura di certo non catastrofista dell’attuale curva dei contagi, che “sono ormai stabili da alcuni giorni con una percentuale di positivi (non malati) intorno all’1.5-2%. La medesima di tutto il mese di agosto. E’ cambiata in meglio la capacità di fare tamponi che ha portato oggi al record assoluto: 103.000 – scriveva ieri l’infettivologo -. In Italia oggi ci sono 28.000 soggetti positivi al SarsCov-2 e circa 100 in terapia intensiva che rappresentano lo 0.3% del totale“, una percentuale che non deve preoccupare. Ma non finisce qui, l’esperto precisa che “occorrerebbe poi sapere se tutti quelli in terapia intensiva ci sono per il Covid (la polmonite interstiziale grave e di qui il nome Sars) oppure solo con il tampone positivo per SarsCoV-2 per altre cause. Nulla a che vedere con marzo-aprile. Anche i decessi fortunatamente si sono ridotti e stabilizzati, a conferma che oggi la malattia è più gestibile e sembra meno aggressiva”.

Adolfo Spezzaferro

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Coronavirus, Bassetti contro il doppio tampone negativo: "Rallenta la ripresa economica" | Il Primato Nazionale 5 Settembre 2020 - 1:12

[…] e si ostacola la ripresa del Paese, fa presente l’esperto, da settimane impegnato a dare una lettura realistica dei numeri dell’epidemia di coronavirus, opposta quindi a quella della narrazione giallofucsia, allarmistica e catastrofista, secondo cui […]

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