Milano, 6 mar – Ambulatori chiusi in Lombardia: servono medici e infermieri da inserire nei reparti di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza coronavirus. La Regione Lombardia ha deciso di interrompere tutte le attività ambulatoriali nelle strutture pubbliche e private. Pertanto tutte le visite, tranne quelle urgenti, sono sospese. “Dalla lettura dei dati emerge che quotidianamente abbiamo 200 persone in più da ricoverare nei nostri ospedali – spiega l’assessore al Welfare Giulio Gallera – per questo motivo abbiamo pensato di adottare, per un periodo di tempo contingentato, una misura straordinaria al fine di recuperare il maggior numero possibile di medici e infermieri nelle corsie e nei reparti. Voglio rassicurare i lombardi sul fatto che tutte le attività urgenti e non differibili, sia per i pazienti cronici che per il resto dei lombardi, verranno assicurate“. Secondo quanto comunicato dalla Regione il provvedimento scatterà da lunedì 9 marzo.
Personale sanitario: in due giorni assunti in 136
Intanto, per combattere il coronavirus la Regione sta assumendo personale sanitario. “In due giorni – annuncia Gallera – ne sono stati assunti 136, fra questi a Lodi sono arrivate 83 nuove unità (19 medici, 47 infermieri e 17 Oss) e tra questi 5 medici e 8 infermieri dell’Esercito che sta arrivando in aiuto anche a Seriate con 10 medici e 8 infermieri che entreranno in servizio domani. Anche a Crema, Seriate e Cremona sono stati assunti 39 medici, 78 infermieri e 18 Oss”.
In Lombardia 2.251 contagi, 98 le vittime
L’ultimo bilancio lombardo – reso noto ieri da Gallera – è di 2.251 casi di contagio accertati. Sono 1.169 le persone ricoverate negli ospedali della Regione e 244 di queste si trovano nei reparti di terapia intensiva. 364, invece, sono in isolamento domiciliare. Le vittime finora sono 98. Infine le persone guarite da Covid-19 sono 376. Dati alla mano, in un giorno nella regione si sono registrati 431 nuovi casi. Sono aumentati anche i ricoveri in terapia intensiva (+35 unità) e si sono registrati 25 nuovi decessi (secondo i dati lombardi l’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64). Nella città metropolitana di Milano, invece, si sono registrati 52 nuovi casi, il totale è di 197. Nella sola città di Milano, invece, si sono registrati 24 nuovi casi in un giorno, il totale è di 86.
A conti fatti, quello che più preoccupa – ed è la questione cruciale a livello nazionale – è l’aumento dei casi di ricovero in terapia intensiva. Perché le strutture esistenti vanno integrate prima possibile (ogni giorno di ritardo in più potrebbe rivelarsi addirittura fatale, in caso di boom di ricoveri).
Adolfo Spezzaferro