Roma, 21 dic – Elon Musk e le dimissioni da Twitter. Per la piega che sta prendendo la storia, potrebbe essere una telenovela in grado di focalizzare attenzioni mediatiche fino al nuovo anno, come manco i primi reality show riuscivano a fare. D’altronde, la stravaganza del personaggio è ben nota a tutti.
Musk e le dimissioni “votate”
Musk già aveva stupito – come suo solito – con il “sondaggio” di due giorni fa, quando aveva chiesto in pubblica piazza virtuale di essere giudicato dal popolo altrettanto virtuale di utenti. “Volete che mi dimetta? Mi atterrò alla decisione di questo sondaggio”, aveva scritto. Ebbene, il popolo di utenti si era espresso per il ritiro del magnate dalle redini con un netto 57%.
Un calcolo ben preciso?
Bisogna essere piuttosto tonti per pensare che Elon Musk si rimetta davvero a un sondaggio virtuale per decidere il proprio futuro da massimo dirigente dell’azienda. E infatti, dopo il risultato del voto, il patron di Twitter non ha assolutamente mostrato intenzioni concordanti con il sondaggio stesso. Anzi, inizialmente sembrava aver fatto finta di nulla, con una nochalance che in realtà ben contraddistingue la bizzarria del personaggio. Adesso, Musk annuncia, come riporta l’Ansa, di voler eccome assecondare la richiesta del popolo degli utenti e di volersi dimettere. Ma spunta un’altra variabile, oltre al “quando”: ovvero la persona che lo sostituirà. Qualcumo che sia “abbastanza folle”, dice Musk, lasciando intendere già che sarà una lunga traversata. Così, su due piedi, la strategia pare abbastanza standard: non essere amministratore delegato non significa – evidentemente – non governare realmente Twitter. Ed in tal senso è probabile che il nuovo proprietario preferisca guidare il proprio social network da dietro le quinte, piuttosto che a carte scoperte. Ma vedremo cosa accadrà.
Alberto Celletti
1 commento
Reggere l’ uccellino altrui non è una cosa simpatica quindi si opta per un pappagallo cosa che farà anche il Musk se non vuole essere tale, pure senza guanto.