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Torre Maura e Casal Bruciato, ecco la scure della magistratura: 65 indagati

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 16 mag – Non ci voleva un indovino per prevedere l’intervento della magistratura. Lo avevamo scritto e puntualmente è arrivato. Le proteste dei residenti, supportati a Torre Maura e Casal Bruciato da CasaPound, hanno d’altronde visto una conseguente narrazione mediatica volta alla spietata condanna di chi non accetta di vedersi trattato come l’ultimo arrivato a casa propria. Così a pochi giorni dal voto, fatto ovviamente che chiunque leggerà come casuale, ecco che scatta l’ora della giustizia contro le “manifestazioni razziste” nelle periferie di Roma. Sì, perché in questo modo vengono bollate dalla gran parte dei media tutte le proteste dei cittadini italiani che vivono nei quartieri abbandonati a se stessi dalle istituzioni. Perso il contatto con la realtà, qualcuno decide infatti di combatterla a suon di denunce anziché provvedere a risolverne i problemi.

Oggi 65 persone, identificate come militanti di CasaPound e di Forza Nuova, sono finite nel registro degli indagati per i fatti avvenuti a Torre Maura e Casal Bruciato. Sono indagate poi altre 16 persone, tra antagonisti e appartenenti ai “movimenti per la casa”, alias i centri sociali, per il reato di corteo non autorizzato svolto l’8 maggio a Casal Bruciato. E sempre per quanto riguarda quest’ultimo quartiere romano, sono 24 gli indagati dalla procura della Capitale a seguito dell’assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom di 14 persone. Secondo il rapporto della Digos si tratta di militanti di CasaPound e Forza Nuova indagati per istigazione all’odio razziale, violenza privata, adunata sediziosa e apologia del fascismo.

Toghe rosse scatenate?

Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Eugenio Albamonte contestano inoltre il reato di minacce, aggravate dall’odio razziale, all’uomo che secondo buona parte dei media gridò “ti stupro” alla rom assegnataria dell’appartamento. Ecco, come abbiamo già fatto notare, nel video pubblicato, tra gli altri, da Repubblica e Fanpage, non si sente affatto “ti stupro”, ma “fai schifo”. Eppure non c’è peggior sordo…

Eugenio Albamonte è poi lo stesso pm che chiese fino a 7 anni e mezzo di condanna per gli attivisti coinvolti nelle proteste di Casale San Nicola, che condivide su Facebook le immagini delle manifestazioni antirazziste, ex presidente dell’Anm, esponente di spicco di Magistratura Democratica, pro Ius soli“nemico” del Pm Zuccaro e amico delle Ong. Ma tutto questo, ovviamente, è soltanto un caso.

Alessandro Della Guglia

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1 commento

Raffo 16 Maggio 2019 - 10:13

Che dire………..un paese alla canna del gas, dove una casta burocrate sinistra invece che indagare su spaccio, malavita e mafia africana varia si scaglia contro i patrioti, contro coloro che non vogliono sottostare alla vigliacca dittatura comunistoide………..un gruppo di impunibili ed impuniti,che tollerano le nefandezze ignobili dei centri asociali e ci vogliono imporre una lurida convivenza con la delinquenza, rom e spacciatori vari………..che schifo e che nausea rivoltante. E questa sarebbe la loro democrazia……..????

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