Roma, 13 ott – Usa e Arabia Saudita da alleati a…forse qualcos’altro. Ancora è presto per trarre conclusioni, ma è certo che la decisione di Opec plus di ridurre la produzione del petrolio, con alla testa proprio Riad, non sia piaciuta a Washington, che ha avanzato nel merito richieste – per ora – non assecondate, come riporta l’Agi.
Usa e Arabia Saudita, le tensioni sulla produzione del petrolio
I dem americani sono preoccupati di una schizzata verso l’alto del prezzo del greggio, peraltro non certamente in una situazione tranquilla nell’ultima annata. Questo quando le elezioni di medio termine negli States, per le quali i sondaggi non pronosticano un voto “semplice” dal loro punto di vista, sono ormai a un tiro di schioppo. E così la decisione di Opec plus di tagliare la produzione del petrolio si rivela una tegola non di poco conto per il Partito democratico statunitense. Tra i maggiori esponenti dell’organizzazione, ovviamente, c’è proprio l’Arabia Saudita.
La Casa Bianca aveva chiesto nei giorni scorsi di rinviare – guarda caso proprio di un mese – il taglio della produzione deciso dall’organizzazione, come si legge proprio in un comunicato di Riad, che però ribatte in questo modo: “Il governo del Regno ha chiarito nelle sue costanti consultazioni con l’amministrazione Usa che tutte le analisi economiche indicano che posporre di un mese la decisione dell’Opec+, come stato suggerito, avrebbe conseguenze economiche negative”. Dunque, in buona sostanza, un “no” abbastanza deciso. D’altronde lo stesso ministero degli Esteri ha espresso “totale rigetto” per le dichiarazioni americane, secondo le quali la decisione porterebbe l’Arabia Saudita a “schierarsi nei conflitti internazionali” in una direzione “politicamente motivata contro gli Stati Uniti d’America”.
La replica di Riad
Per il governo di Riad le affermazioni di Washington “dipingono la decisione dell’Opec plus fuori dal suo contesto puramente economico“. Questo perché la decisione stessa “è stata presa all’unanimita’ da tutti gli Stati membri dell’Opec plus”, e non sulle scelte “unilaterali di un Paese”. I motivi? Ufficialmente, basati solo “su considerazioni economiche che tengono conto del mantenimento dell’equilibrio tra domanda e offerta sui mercati petroliferi, cosi’ come l’Opec Plus ha sempre mantenuto l’obiettivo di limitare la volatilita’ che non fa gli interessi né dei produttori né dei consumatori”.
Poi si legge: “Ogni tentativo di distorcere i fatti sulla posizione del Regno riguardo la crisi in Ucraina è sciagurato e non cambierà le posizioni di principio del Regno, incluso il suo voto all’Onu sulla crisi russo-ucraina, basato sulla posizione del Regno sull’importanza per tutti i Paesi di aderire ai principi di diritto internazionale della Carta delle Nazioni Unite e il rigetto del Regno di ogni violazione della sovranita’ dei Paesi sui loro territori”. Perché gli Stati Uniti possano rimanere partner strategici dell’Arabia Saudita, infine, è necessario che le relazioni si basino sul “mutuo rispetto“, si legge ancora nel comunicato.
Alberto Celletti