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La grande truffa del calcio femminile

by Roberto Johnny Bresso
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Roma, 28 giu – “Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?” Così diceva Johnny Rotten alias John Lydon, cantante dei Sex Pistols, il 14 gennaio 1978 davanti al pubblico del Winterland Ballroom di San Francisco, chiudendo definitivamente la prima avventura della band. Del resto il concetto venne poi ripreso dal manager/nemico Malcolm McLaren nel film del 1980 La grande truffa del rock’n’roll, diretto da Julien Temple (e, tanto per dare un consiglio cinematografico, vi consiglio vivamente di andare a recuperarlo). Concetto che oggi voglio trasportare nel mondo del calcio. Ma, soprattutto, nel mondo dei deliri woke. Come se il calcio negli ultimi anni non avesse già abbastanza problemi da affrontare, da qualche tempo a questa parte media tutti e gran parte degli addetti ai lavori, ci vanno dicendo che sì, ok bello il calcio e continuate a spendervi tanti soldi, ma ora dovete sorbirvi pure la versione femminile che è altrettanto bella.

Non è uno sport per signorine

Ora non vorrei sembrarvi troppo cattivo, ma ci sono tante discipline sportive che sono assolutamente gradevoli se disputate da donne. Ma il calcio, che ci piaccia o meno, non è proprio una di queste. Sarà per conformazione fisica, sarà per tradizione, sarà perché una volta si poteva dire senza venir denunciati che “non è uno sport per signorine”, ma proprio risulta uno spettacolo davvero pessimo da guardare. Ciò non toglie che se una donna lo vuole praticare, ben venga! Ma sicuramente non ci può venire imposto come fosse un ingrediente base della nostra alimentazione. Conosco decine di donne che seguono con passione il calcio: ma nessuna di esse si sogna di assistere ad una partita femminile!

E fin qui in fondo starei affermando l’ovvio. Non fosse che ultimamente si è arrivati persino a delirare di parità salariale perché entrambi i sessi praticano la stessa attività. Fingendo così di non sapere che una delle due parti muove miliardi di euro e l’altra a stento i soldi per un panino.

Calcio femminile, è il pubblico che genera profitto…

Può risultare crudele, ma pure se lo spettacolo fosse simile, è l’interesse del pubblico e delle tv che genera il profitto. Non Laura Boldrini che fingeva di esultare davanti alla tv per un goal delle Azzurre. Del resto io che umilmente scrivo di professione, potrei gridare forse al sessismo perché non prendo i soldi di J.K. Rowling, visto che entrambi per passare le nostre giornate battiamo le dita sui tasti di un computer? Giustamente, se non fosse per Basaglia, qualcuno chiederebbe per me una camicia di quelle che si chiudono dietro le spalle. La stessa cosa non accade per la bella attaccante svizzera della Juventus Alisha Lehmann che si lamentava di non prendere gli stessi soldi del fidanzato Douglas Luiz.

Avete presente però la vecchia fiaba di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore? uella nella quale un Re vanesio veniva truffato da due figuri che gli vendettero un tessuto inesistente per realizzare un vestito? Nessuno aveva il coraggio di dire la verità al sovrano che girava nudo per le strade. ino a che un bambino esclamò ciò che era evidente: “Il Re è nudo”.

Un risultato impietoso…

Ecco che anche nella nostra storia, quella nella quale ci si inventa pure che il fascismo aveva vietato il calcio femminile, il bambino non è altro che un ragazzo della formazione Under 15 del Lucerna. Squadra chiamata a sfidare la Svizzera femminile in preparazione all’Europeo. Partita a porte chiuse e media assenti. a siamo pur sempre nell’era social ed il ragazzino in questione posta alcune foto del match, con tanto di esito impietoso: 7-1 per il Lucerna!

Apriti cielo, la notizia fa il giro del mondo come nessuna partita femminile fa, perché di base di persone che volevano dire che il Re fosse nudo ce ne erano in giro parecchie. Una calciatrice svizzera si giustifica dicendo che è questione di genetica. Ma va? Non ci eravamo davvero arrivati. Quindi se Alisha Lehmann deve essere pagata quanto Douglas Luiz, quanti soldi meritano i ragazzi del Lucerna? Già caro Johnny Rotten, sarà pure genetica, ma la sensazione di essere stati imbrogliati è abbastanza forte.

Roberto Johnny Bresso

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